Spettacoli
11 Dicembre 2017
"Cerco sempre di tradurre in musica esperienze della mia vita, specialmente quelle che mi lasciano sensazioni ed emozioni forti"

Luca Bretta, quando “L’1%” può valere tutto

di Redazione | 5 min

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Ricci selvaggi e un sorriso timido. Luca Bretta ha 26 anni e un amore incondizionato per la musica. E’ nato a Cento, vive a Madonna di Campiglio, ma da anni Ferrara è diventata la sua seconda casa. E’ tra le mura estensi infatti che studia farmacia e si è fatto conoscere come cantautore e musicista.

Due anni fa ha pubblicato il suo primo album, “Disconnesso” e ora, dopo tanta fatica, impegno, sacrificio e infinita passione, tiene tra le mani il suo nuovo disco, “L’1%”. Un disco che Luca ha voluto presentare in maniera particolare, in un locale piccolo, intimo, con le luci soffuse. Con le spalle al pubblico, e la sua band accanto, ha cantato alcuni brani accompagnandosi con il pianoforte.

Di recente hai presentato il tuo nuovo album al pubblico. Il locale che hai scelto per l’occasione era gremito di persone. Come ti sei sentito in quell’occasione?

Libero. Mi sono sentito e mi sento libero. “Disconnesso” era un disco che definisco “d’attesa”, contenente canzoni che parlavano della mia vita passata. Questo disco racconto invece la mia vita in corso, il mio periodo attuale e tutto ciò che sto vivendo. E’ tutto molto più gratificante.

Quanto tempo ci è voluto per realizzare questo nuovo disco?

Ci ho messo un anno e mezzo. Ho fondato il mio studio e mi ci sono chiuso dentro per 9 mesi, 9 mesi necessari a partorire questo disco. Da solo contro il mondo, in questo album ho dato sfogo a tutte le mie fantasie più nascoste… musicalmente parlando.

Da come ne parli dev’essere stato un percorso in salita. È stato un viaggio difficile? Hai mai avuto momenti di sconforto?

Certo, parecchi. Quando però riesci a superare da solo i momenti di sconforto, la soddisfazione non può che essere maggiore. Il mio progetto è supportato, e tutt’ora promosso, da All For Disconnected, un team di promozione e produzione discografica e organizzazione di eventi che ho fondato con due carissimi amici; loro mi affiancano sempre. Seppur chiedendo a loro pareri e consigli, questo disco l’ho realizzato da solo, dai testi agli arrangiamenti, è stata una ricerca maniacale di tutti i suoni. La difficoltà maggiore nel percorso di realizzazione è stata dettata dal fatto di non avere riferimenti sicuri a livello artistico: a livello tecnico non avevo nessuno che mi insegnasse come muovermi, non ho fatto nessuna scuola, io sono un autodidatta. Proprio per questo vedere il risultato finale mi riempie di soddisfazione.

L’album contiene 11 brani molto diversi tra loro. A cosa, o a chi, ti sei ispirato per scriverli e comporli?

Cerco sempre di tradurre in musica esperienze della mia vita, specialmente quelle che mi lasciano sensazioni ed emozioni forti; cerco di renderle eterne attraverso la musica, è a lei che le affido.

Tra “l’%” e “Disconnesso” ci sono punti di contatto o hai voluto creare qualcosa di completamente diverso?

“Honey” forse è l’unico brano che rimanda al mio primo album, sia a livello sonoro che concettuale perché è una canzone più leggera e spensierate rispetto alle altre. “Solo per te” riflette la mia indole funky e dà un po’ di pepe al disco. Amo il funky degli anni ’80 e ho fatto arrangiamenti su arrangiamenti per trovare quelli giusti. Nel disco vi sono influenze del pop internazionale, anche se in generale non cerco d’imitare ciò che esiste già; punto sempre a creare qualcosa di diverso e d’innovativo.

Mi sembra che con questo album tu ci sia riuscito. Prima hai usato il termine “partorito” per indicare la nascita di questo disco, come se gli 11 brani in esso contenuti fossero i tuoi figli. Immagino sia difficile scegliere, ma ve n’è uno in particolare a cui sei più legato?

Sinceramente sono legato a tutte queste canzoni, dalla prima all’ultima. “Love Adventure” è stata l’apripista, la mia piccola novità in questo nuovo modo di scrivere e, forse per questo, è quella che più mi porto nel cuore.

In tante occasioni hai detto di essere legato alla nostra città e, dopo il successo di “Studio a Fe”, hai scritto un nuovo brano in cui tutti gli studenti ferraresi possono rispecchiarsi…

Io vivo la mia vita come se fosse un film: per ravvivarla ogni tanto bisogna inserire qualche colpo di scena. Dopo “Studio a Fe”, “Gli anni d’oro di Unife” parla del fatto che sto per concludere l’università e sono prossimo all’arrivo. Volevo trasmettere la mia voglia di godere di questi ultimi mesi di un ciclo in chiusura. Ciò che sto vivendo è lo specchio di molti altri studenti e mi piace l’idea che queste sensazioni e tutti i ricordi rimarranno a me, quanto a loro; è come un punto d’incontro tra tutti noi.

Sono passati due anni anni dalla pubblicazione del primo album, cos’hai fatto musicalmente parlando in questo periodo? Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

In questi due anni ho dedicato corpo e anima al disco. Per il 2018 ho in programma un tour in giro per l’Italia. Farò inoltre uscire alcuni video sul web di brani contenuti nel mio nuovo disco.

Un disco che sei fiero di tenere fra le mani e che merita tante congratulazioni. Cosa provi a rivivere tutto una seconda volta?

E’ una sensazione completamente diversa, una soddisfazione maggiore proprio perché ho fatto tutto da solo, con i vantaggi e gli svantaggi che comporta. Sono l’unico artefice del mio destino musicale e questo, anziché trasmettermi ansia, mi tranquillizza. Il fatto che io non mi sia “appeso” ad altri, che abbia contato solo e soltanto sulle mie forze, mi gratifica e mi fa sentire libero.

Perché hai scelto questo titolo per l’album?

Il titolo del disco è anche il titolo di uno dei brani che contiene. Parla di un ragazzo che, senza grandi sforzi, riesce a portarsi a letto una “tipa”. Lui non ha fatto molta fatica ad ottenere ciò che voleva e a lei ha dedicato solo l’1% di se stesso. La ragazza però si è innamorata di lui, di quell’1% che nessuno le aveva mai dato. Nella vita è così: quello che per qualcuno è solamente l’1%, per qualcun altro può diventare il 100%.

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