Fiscaglia
29 Novembre 2017
La terza perizia stabilirà le cause della morte. Intanto il consulente dell'accusa analizza gli effetti collaterali dei farmaci assunti dalla madre

Neonata nel freezer, forse si poteva salvare

di Redazione | 2 min

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(foto di archivio)

Migliarino. La neonata nascosta nel freezer dalla madre dopo il parto si sarebbe potuta salvare? È la domanda su cui ruota l’indagine per omicidio e occultamento di cadavere nei confronti di Mirka Rolfini, la donna di Migliarino che lo scorso giugno ha ‘sepolto’  il corpicino della piccola appena nata in un congelatore a pozzetto della sua abitazione.

Il feto di 7 mesi era nato vivo e forse avrebbe potuto salvarsi. Il condizionale è d’obbligo perché sarà la perizia sulla quale sta lavorando il medico legale Rosa Maria Gaudio a stabilire le reali cause della morte della neonata. Intanto le prime due perizie (genetica e ginecologica) sono state depositate sulla scrivania del pm Isabella Cavallari e confermano la maternità e paternità della coppia, oltre a valutare l’eventuale influenza dei farmaci presi dalla madre durante la gravidanza.

La donna di 40 anni, che abitava in via Travaglio insieme al marito e ai loro sei figli, avrebbe assunto un farmaco a base di metotrexate per curare la sua artrite psoriasica. La consulenza effettuata dal perito dell’accusa, Stefano Zucchini, rileva che la malattia reumatica avrebbe potuto concorrere alla nascita prematura mentre gli effetti collaterali del medicinale (come possibili perdite di sangue) potrebbero aver mascherato la gravidanza nelle fasi iniziali della gestazione, specie in una signora in grave stato di obesità come Rolfini.

La madre, difesa da Gianluigi Pieraccini e Monica Guerzoni, all’interrogatorio con gli inquirenti ha sempre sostenuto di non sapere di essere incinta. Ma il consulente, specialista in ostetricia e ginecologia, nota come una multigravida avrebbe potuto riconoscere i segnali di una gravidanza o direttamente del travaglio. Eppure la donna non si sarebbe accorta di avere le contrazioni, partorendo da sola, nella vasca del bagno, prima di svenire. Quando si è risvegliata si è accorta che la neonata, ancora in posizione fetale nella vasca da bagno, era morta. Il resto è storia conosciuta: ha lavato il corpicino della piccola, l’ha messo in una busta e l’ha nascosto nel freezer insieme agli alimenti contenuti all’interno. Forse, se il parto fosse avvenuto in un ospedale attrezzato sotto l’attenzione dei medici, la bimba sarebbe sopravvissuta.

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