Cronaca
16 Ottobre 2017
Vigili del fuoco a lavoro tutta la notte per spegnere i focolai sotto il capannone crollato. I rilevamenti Arpae continueranno nei prossimi giorni

Devastante incendio alla Bofrost: oltre 2,5 milioni di danni

di Redazione | 3 min

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È stato un incendio devastante quello che domenica ha distrutto il capannone dell’azienda Bofrost e una decina di furgoni per la consegna dei surgelati. Quattro squadre dei vigili del fuoco hanno lavorato senza sosta dalle 10 del mattino e per tutta la notte per tentare di domare le fiamme che hanno lasciato solo lo scheletro dell’edificio, crollato su se stesso sotto la forza distruttrice del potente rogo.

Le prime stime dei danni ammontano a oltre due milioni e mezzo di euro per quanto riguarda mezzi e capannone – di proprietà della Bofrost ma per una porzione affittato alla locale filiale di “Forno d’Asolo”, azienda che produce prodotti da forno – mentre per il contenuto si procederà oggi, lunedì 16 ottobre, a fare la stima degli inventari per capire l’entità del danno della merce in giacenza presso la filiale in via Sutter Fedele, nella zona Pmi.

I vigili del fuoco di Ferrara, Bondeno, Portomaggiore e Cento, con l’ausilio di una maxi botte proveniente da Bologna, sono ancora al lavoro per spegnere i focolai che covano sotto le strutture crollate e ancora non è stato possibile risalire alla causa che ha innescato l’incendio né da dove siano partite le fiamme. L’unica cosa certa è che quando i soccorsi sono arrivati sul luogo, domenica mattina, l’intero capannone bruciava uniformemente.

Il pericoloso incendio ha sprigionato una immensa, impressionante, densa nube di fumo nero che ha invaso tutta la città, ben visibile anche a diversi chilometri di distanza, fino al centro storico estense. Tanti i cittadini che, preoccupati dalla nuvola nera e dalla puzza di plastica bruciata, hanno intasato di chiamate il centralino del 115 e dei servizi ambientali cittadini.

Allertata l’Arpae due tecnici, pur non potendo avvicinarsi al rogo, hanno effettuato alcune misurazioni puntuali a ridosso del perimetro aziendale, per valutare  possibili immissioni nocive per la salute e verificare la presenza dei probabili prodotti della combustione, come monossido di carbonio, acido cloridrico, acido cianidrico e formaldeide.

“I valori sono per ora risultati inferiori al limite di rilevabilità strumentale, grazie anche alle condizioni meteorologiche (il fenomeno di alta pressione, ndr), che hanno favorito la diffusione del fumo verso l’alto – riferisce l’Arpae -.  Nelle medesime postazioni sono stati inoltre posizionati campionatori ambientali passivi per la rilevazione di composti aerodispersi, al fine di valutare eventuali ricadute di inquinanti nelle ore successive. I risultati di tali rilevamenti saranno diffusi nei prossimi giorni, compatibilmente con i tempi tecnici di campionamento e analisi”.

Da oggi, quando sarà possibile entrare nell’area distrutta dall’incendio, proseguiranno gli accertamenti e le verifiche di Arpae, finalizzate a seguire le operazioni di messa in sicurezza dell’area e di corretto smaltimento dei rifiuti generati dall’incendio.

Confermato che non ci sono feriti tra i 33 dipendenti dell’azienda – 28 venditori e 5 tra responsabili e personale d’ufficio – e che 18 dei 28 furgoni in dotazione alla Bofrost si sono salvati perché erano parcheggiati all’esterno dell’area e sono stati portati lontani dal luogo dell’incendio dal personale dell’azienda.

“Ci stiamo già organizzando per ripartire subito con l’attività – spiega Gianluca Tesolin, amministratore delegato di Bofrost Italia, che domenica è passato da Ferrara per rendersi conto di persona di quanto accaduto -. Stiamo creando un supporto che verrà dato dalle filiali vicine, ovvero Bologna e Este”. Il lavoro non si ferma anche se è andato letteralmente in fumo.

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