Politica
3 Ottobre 2017
Vigarano e Codigoro, due comuni emblema delle contraddizioni del Pd

Qualcosa di sinistra

di Marco Zavagli | 5 min

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“ed è morta un’epoca della nostra esistenza,
che in un mondo destinato a umiliare
fu luce morale e resistenza”
(La religione del mio tempo, Pasolini)

Sulla cartina geografica Vigarano Mainarda e Codigoro sono separati da 50 chilometri in linea d’aria. Sulla cartina politica invece distano anni luce. Eppure sono retti entrambi da giunte Pd. Entrambi vedono come sindaco una donna.

Un destino un po’ beffardo ha voluto che la scorsa settimana nei due comuni si tenessero in contemporanea i rispettivi consigli comunali. Mentre nel paese del Basso ferrarese andava in scena un ecumenico osanna per una trentina di migranti smistati altrove, a Vigarano si registrava un sequel del film Aprile. Dove Nanni Moretti questa volta qualcosa di sinistra l’ha potuta sentire. Eccome.

L’ordine del giorno prevedeva due mozioni della Lega Nord. Entrambe con oggetto, strano a dirsi, i profughi. La prima voleva ordinanza e multe per i privati che non comunicassero preventivamente al sindaco la volontà di ospitare migranti. La seconda chiedeva la messa al bando del comunismo in virtù di una Legge Fiano storpiata al contrario.

Per non lasciare i lettori più curiosi incerti sull’esito delle due mozioni, dirò subito che la prima ha sbattuto contro il muro della realtà costituzionale. L’altra – che metteva sul medesimo piano nazifascismo e comunismo – ha dato vita a un partecipato dibattito.

La prima a contrastare la pretesa eguaglianza è stata la capogruppo della lista Progresso e solidarietà (leggi Pd) Mariasole Orsini. Prima con una rapida sintesi storica: “la dottrina comunista nasce come dottrina economica di Marx contro le diseguaglianze sociali create dalla rivoluzione industriale. Il suo fulcro è l’eliminazione delle disuguaglianze create dall’accumulo del capitale nelle mani dei padroni. L’obiettivo finale è la pace e l’uguaglianza tra i cittadini e la redistribuzione della ricchezza”.

Fascismo e nazismo, invece, “nascono come clima di delusione dopo la Prima guerra mondiale come ideologia di carattere autoritario, nazionalista e totalitarista, una terza via tra capitalismo e comunismo, e prevede la violenza per tenersi in vita”.

Lo schema, forse un po’ manicheo, prosegue con le differenze che emergono anche dai due testi sacri. Mentre il Manifesto del Partito comunista di Marx “è una via al riscatto e all’emancipazione verso la libertà delle classi sfruttate”, la dottrina del Mein Kampf è “l’asservimento alla razza e al potere di uomini considerati superiori: la vera negazione della giustizia e della liberà”. Orsini fa sua una lettera pubblicata nella rubrica Italians di Beppe Severgnini sul “Corriere” per rimarcare una differenza ontologica: “i valori sono molti diversi, c’è differenza tra chi vede nell’altro uomo un fratello e chi vi vede un diverso, un inferiore da annientare. Il fascismo non è solo un movimento politico, ma è anche una condizione psicologica arcaica; una regressione infantile che ci impedisce di crescere, ci spinge a cercare un papà “duce”; è la forza, che sotto i più diversi colori, ci tiene legati alla tribù, al sangue e a quella fame che si trasforma in ingordigia e crudeltà”.

La capogruppo ricorda poi come non sia marginale che “il nostro Stato, la nostra Costituizione e la nostra libertà sono derivati propio dalle lotte al nazifascismo” e chiude citando Calamandrei: “Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati”.

Mi riesce difficile immaginare questo discorso sulla bocca della sindaca di Codigoro. Ma anche su quelle di gran parte dei dem che affollano il consiglio comunale di Ferrara o altre assise. Ma andiamo avanti.

Tocca a Barbara Paron spiegare come “il punto non condivisibile è proprio l’ipotesi matematica dell’uguaglianza tra nazifascismo e comunismo”. Questo però “non ci vieta di combattere il comunismo, il comunismo non ci appartiene, non lo riteniamo una ideologia sensata, non ci piace. Ma dire che nazifascismo e comunismo sono uguali, fare un conteggio dei morti per cercare di dimostrare questo assioma, è assurdo”.

“Far rientrare nel comunismo le purghe staliniane o i massacri di Pol Pot – prosegue la sindaca di Vigarano – sarebbe come far discendere dalla religione cristiana lo sterminio di decine e decine di milioni di indigeni americani da parte dei conquistadores spagnoli e portoghesi”.

Se invece entriamo nel merito dei valori espressi da queste ideologie, prosegue il ragionamento dell’esponente del Pd, “capiamo perchè non sta in piedi l’uguaglianza: una ideologia parla di valori di uguaglianza e riscatto sociale, l’altra di antisemitismo e soprattutto nella parte finale spiega, e mette in atto, come eliminare una razza”.

La conclusione, malgrado alcune asprezze del dibattito, è conciliante: “dobbiamo fare uno sforzo tutti insieme per superare le contraddizioni dello scorso secolo e stringerci uniti verso la condanna di qualsiasi forma di estremismo e di dittatura, da qualsiasi fonte parta”.

C’è spazio anche per le multe anti-migranti. “Non si può assolutamente pensare di sanzionare i miei cittadini sulla base di una azione che non poggia su criteri di equità e pari trattamento. I controlli igienico sanitari vanno fatti a tutti, non ad personam. Se mi chiedete – la Paron si rivolge alla Lega Nord – di andare contro ai miei cittadini dico di no; se chiedete invece di aprire un tavolo e scrivere un progetto insieme sul modo di affrontare e governare il problema, allora sono disponibilissima”.

Un tavolo che punti a non andare oltre il tetto del 3 per mille per ogni comune: “C’è qualcuno nel mondo – spiegava sempre la Paron a Estense.com alcuni giorni prima – che sta provocando una tensione sociale senza precedenti e confesso che inizio ad avere paura per i miei figli. Il problema dell’immigrazione ci sarà ancora per molto. Ricordiamoci che anche noi cinque anni fa, con il terremoto, ci siamo trovati senza casa, in mutande per strada. Ma non ce la siamo certo presa con chi la casa l’aveva ancora, abbiamo usato la nostra intelligenza e la nostra cultura per uscirne”.

Ecco quanto. Tutto ad appena 50 km da Codigoro. Sembra di essere sulla stratosfera… Che, guarda caso, dista proprio 50 km dalla Terra.

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