Politica
17 Luglio 2017
Il sindaco parla di promesse da mantenere, accoglienza e problema sicurezza. La prossima settimana arriva il Capo della Polizia

Tagliani: “Sono passati dal manganello ai calci in culo”

di Redazione | 4 min

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Promesse da mantenere, accoglienza e problema sicurezza. Sono i punti toccati dal sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani nel corso dell’intervista del direttore di Estense.com Marco Zavagli sul palco di Festunità.

Un dubbio assale l’intervistatore: sono stati annunciati 18 milioni di euro di investimento per il comparto Darsena, la riqualificazione dell’ex Mof e del terminal delle corriere. “Siamo sicuri che queste grandi opere andranno in porto? Ho in mente tanti altri maxi progetti ancora in fasce malgrado siano stati annunciati anni fa” critica Zavagli, ricordando la metro di superficie, l’idrovia, il treno della cultura Mantova-Ferrara-Ravenna e il progetto di Ronconi proprio sulla darsena. “Tutti rigorosamente mai realizzati”.

“Il piano periferie di Renzi, a cui non credevo, ci ha assegnato 18 milioni di euro per migliorare la zona della Darsena ma l’idea ed il progetto è nato 7 o 8 anni fa – risponde Tagliani -. La nuova piazza di Pontelagoscuro è l’idea di come vogliamo vedere il rapporto tra centro e periferia e a breve faremo la stessa cosa per quella di Malborghetto”. E ancora: “Le garanzie che tutti i cantieri arriveranno a termine ci sono se uno lavora come facciamo noi tutti i giorni perché a protestare e urlare sui giornali siamo capaci tutti – ribatte il sindaco -. Chi governa ha il compito di portare soluzioni e anche noi all’interno del nostro partito facciamo guerra per aver la casacca di Franceschini o Renzi ma se uno vuole essere un bravo sindaco si deve mettere solo la casacca dei cittadini”.

Un’altra critica che arriva dal direttore di Estense.com riguarda “la sottovalutazione di un problema sicurezza che affligge la zona Gad, il malcontento di molti cittadini non può essere ignorato”. “Se ci pensate abbiamo spostato il commando dei vigili urbani in via 4 Novembre 4 anni fa e in quel tempo la situazione era diversa – si difende il primo cittadino -. Non è un caso se ho affrontato il problema con l’allora ministro Cancellieri e con il capo della polizia Gabrielli chiedendogli un aumento delle forze dell’ordine”. Da allora il problema è cresciuto “ma è difficile affrontarlo perché è sempre in continua mutazione; il livello locale non è sufficiente per dare risposte certe e definitive, bisogna guardare alla politica nazionale e internazionale, o all’Europa che ci ha lasciati soli”.

“In Nigeria ci sono 190 milioni di persone ed il problema non lo puoi risolvere dicendogli rimani là: come si fa? Andiamo a sparargli o bombardarli? Quale dei nostri figli si arruolerebbe per farlo?” domanda polemico Tagliani, sostenendo che “se andate a vedere le fabbriche della provincia trovate tante persone di colore in regola che lavorano. Poi ci sono anche quelli che stanno seduti sulle panchine e non si riesce a fargli fare nulla ed è un problema”. Tagliani prosegue: “Si parla di fare pulizia perché non vengono considerate persone ma cose o rifiuti da portare via. Non ci aiuta a risolvere la situazione il banalizzare il problema ed il messaggio che esce è xenofobo, razzista e fascista”.

Dal capitolo immigrazione al capitolo integrazione il passo è breve: “il problema – conclude Tagliani – è in tutte le città italiane perché non siamo in grado di dare una proposta di vita a queste persone e non siamo in grado di implementare una cultura e un sistema giuridico adatto all’integrazione. Se la gente avesse più capacità critica capirebbe che se sposti un migrante da Bondeno a Portomaggiore lo fai per prendere più voti ma il risultato è lo stesso”.

E qui entrano in gioco gli avversari. “Una parte della Lega Nord è una parte della nostra società e di Naomo siamo pieni – attacca Tagliani -. Si vuole trasmettere alle persone paura e odio e se uno dice mandiamoli via a calci nel culo non dice che c’è un problema di integrazione”. Ma non solo: “Questo modo di fare politica viene dalla cultura fascista, non c’è più il manganello ma c’è il calcio nel culo. I problemi di integrazione ci sono ma non è quello il modo di risolverli e nemmeno quelli di dove governano come Veneto e Lombardia dove vengono create caserme in cui vengono rinchiuse tante persone dentro per nascondere il problema”.

Sempre sul fronte sicurezza il primo cittadino annuncia che la prossima settimana arriverà a Ferrara il capo della Polizia. Il motivo è ancora top secret, ma potrebbe riguardare proprio il nodo dei controlli sul territorio.

Infine un siparietto è dedicato ai problemi interni al Pd di Ferrara. “Se qualcuno pensa che basti mettersi una casacca e dire cose fuori dal coro per diventare sindaco – è il suo messaggio sibillino rivolto, si immagina, ai vari pretendenti alla successione -, si sbaglia di grosso. Nel Pd si lavora uniti per un unico obiettivo”.

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