Politica
14 Luglio 2017
L'Anac evidenzia tante criticità, dal regime di proroga alla poca trasparenza

Affidamenti a Hera nel mirino dell’Anticorruzione

di Redazione | 4 min

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Sono ben dodici gli elementi di criticità che l’Autorità Nazionale Anticorruzione ha individuato nel regime di affidamenti di alcuni servizi pubblici dall’agenzia regionale Atersir a Hera e poi da Hera a terzi operatori, tra cui Herambiente.

I rilievi dell’Anac sono stati espressi in una lunga deliberazione (la 626/2017) firmata dal presidente Raffaele Cantone e sono oggetto di una polemica politica a livello regionale, che vede le opposizioni fortemente critiche con la Giunta.

Le criticità individuate dall’Anac. In sintesi (per quel che si può), l’Anac contesta il prolungarsi del regime di proroghe delle convenzioni di affidamento del servizio di gestione dei rifiuti urbani a Hera, «determinato da una complessa e rallentata gestione delle fasi propedeutiche alle gare» che, secondo l’Autorità, comporta «un improprio vantaggio per la società affidataria; la violazione dei principi di efficacia e speditezza dell’azione amministrativa; la sottrazione di significative risorse al mercato di riferimento».

Ancora, l’Anac contesta «il subaffidamento da parte di Hera spa di rilevanti attività del servizio viola le previsioni delle convenzioni con le quali Hera spa era individuata come esecutore del servizio di gestione dei rifiuti, violazione non rilevata da Atersir, che subentrata alle Aato originariamente affidanti, non ha esercitato le prerogative di committente che le sono proprie».

Per l’autorità esistono problemi dal punto di vista della libera concorrenza, parità di trattamento, non discriminazione, trasparenza e proporzionalità negli affidamenti disposti da Hera di appalti diretti con procedura ristretta.  L’Anac ritene violate le normative per  i rinnovi di contratti operati da Hera senza che l’opzione di rinnovo, «ancorché la previsione del rinnovo fosse prevista nei documenti di gara, fosse accompagnata da adeguate ed analitiche motivazioni che giustificassero il ricorso al rinnovo, strumento alternativo al principio generale del ricorso alla gara».  Contesti – e marchiati come «di particolare gravità» – anche gli affidamenti operati da Hera con procedure per lavori in economia-cottimo fiduciario, oltre la soglia che secondo il vecchio codice dei contratti avrebbe invece dovuto attivare una gara ad evidenza pubblica.

Altre criticità riguardano ancora la violazione del codice dei contratti per alcuni appalti, la violazione dei principi di libera concorrenza e non discriminazione per alcune limitazioni alla partecipazione a una gara, mancata indicazione dei criteri con cui sono stati individuati gli operatori nelle procedure negoziate, tempi troppo brevi per poter presentare le domande di partecipazione alle gare, contrasto con la normativa vigente per l’affidamento diretto a coop sociali di attività rientranti nel novero dei servizi pubblici rivolte a soddisfare le esigenze dell’utenza dei servizi stessi e non quelle dell’affidante; l’inserimento nei bandi di clausole che prevedano termini difformi da quelli previsti dalla legge e, infine, la mancanza negli atti di affidamento di chiarezza nelle motivazioni e nei dati tecnici, economici ed amministrativi in base ai quali si sia individuata la procedura da seguire.

Le critiche di M5S e Lega alla Regione. Le opposizioni in Consiglio regionale si sono scagliate contro la Giunta. In particolare il M5S che con Giulia Gibertoni parla di «vicenda molto grave che non deve assolutamente passare sotto silenzio, oppure essere minimizzata» e chiede che il presidente Stefano Bonaccini riferisca in commissione.

«Se anche Raffaele Cantone dice senza girarci attorno che sussistono irregolarità evidenti negli appalti di Hera, soprattutto per quel che riguarda i servizi ambientali che l’azienda multiservizi appalta a soggetti esterni – dice invece Stefano Bargi della Lega Nord – significa che avevamo visto giusto, quando chiedevamo spiegazioni all’amministrazione. Ci fu detto che, sostanzialmente, tutto era sotto controllo e che si attendevano gli esiti dell’azione che l’Anac aveva intrapreso nei confronti di Hera. Bene, ora sappiamo che la situazione non è solo grave, bensì gravissima.»

La risposta dell’assessore Gazzolo. A loro replica l’assessore Paola Gazzolo: «Movimento 5 stelle e Lega nord dovrebbero sapere che la Regione non ha alcuna competenza sugli affidamenti che Atersir fa per conto dei Comuni. E, come ha sancito l’Autorità garante della concorrenza e del mercato pochi giorni fa, la Regione ha provveduto celermente ad attuare la normativa nazionale che impone che i servizi pubblici locali a rete e a rilevanza economica debbano essere organizzati sulla base di ambiti locali o bacini territoriali ottimali e omogenei, governati da specifici enti. La Regione ha cioè fatto ciò che doveva, e lo ha fatto in tempi rapidi».

«Quanto alle gare per l’affidamento dei servizi – prosegue -, siamo i primi a volerle e auspichiamo che Atersir, d’intesa con i Comuni, possa attivarle il prima possibile. E non abbiamo mai nascosto che siamo pronti ad affrontare il problema della governance di Atersir, come ho ribadito anche ieri in Assemblea legislativa. Sono in campo più soluzioni, dall’Authority regionale a una Agenzia tecnica con un unico amministratore. Certo è che nulla, nemmeno la riforma dell’Agenzia, deve bloccare le gare: stanno cominciando a partire e sono la vera priorità. Da parte nostra – chiude Gazzolo – c’è massima fiducia nel lavoro dell’Anac, con la quale ci confronteremo e collaboreremo non appena ci verrà notificata la delibera».

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