Politica
28 Giugno 2017
Protocolli locali tra palestre, Aziende sanitarie, medici e amministrazioni per l'attività fisica preventiva, bloccati in Regione

Esercizio fisico e prevenzione, Calvano (Pd): “Si rendano operativi protocolli locali”

di Redazione | 2 min

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Mesi di incontri tra palestre, medicina dello Sport, Ausl, medici di medicina generale e amministrazioni comunali, hanno portato a Ferrara all’elaborazione del programma ‘Palestra sicura’. L’intesa doveva servire a favorire e promuovere l’attività fisica come strumento di prevenzione sanitaria.

In un’interpellanza all’Assemblea legislativa regionale, Paolo Calvano (Pd) ha fatto però presente che il protocollo ‘Palestra sicura’ e tanti altri omologhi messi a punto da altre amministrazioni locali, non possono essere attuati “a causa della mancanza di indicazioni operative per l’invio del paziente da parte dei sanitari alle palestre certificate”.

Indicazioni operative che dovrebbero pervenire proprio dalla Regione Emilia Romagna, che dal 2004 ad oggi ha prodotto una gran messe di atti, indirizzi e protocolli, senza però fornire le indicazioni che rendessero operative queste indicazioni.

“Questi indirizzi regionali – prosegue Calvano – prevedono che i medici, sulla base di specifici protocolli regionali, possano prescrivere l’attività motoria adattata agli assistiti e contemplano inoltre protocolli organizzativi regionali o locali di orientamento relativi alle situazioni appropriate per lo svolgimento dell’esercizio fisico prescritto”.

Le tappe del percorso legislativo in Regione 

A partire dal “Piano della prevenzione 2010-2012“, la Regione ha stabilito i primi indirizzi per l’attuazione del progetto “Palestra Sicura: prevenzione e benessere“, relativo alla sperimentazione dell’attività fisica indirizzata a specifiche patologie, al di fuori dell’ambito sanitario, finalizzato anche ad attivare una rete di palestre e centri sportivi riconosciuti dalle istituzioni pubbliche”. Calvano ricorda inoltre una successiva delibera del 2013, in cui vennero approvati “gli indirizzi per la prosecuzione e lo sviluppo dei programmi di prescrizione dell’attività fisica adattata e dell’esercizio fisico adattato già previsti nel Piano regionale della prevenzione”.

Bisogna attendere il 2015 per il recepimento da parte della Regione Emilia Romagna del “Piano nazionale della prevenzione 2014-2018” che prevede “lo sviluppo di specifici programmi per la promozione e la diffusione della pratica dell’esercizio fisico, anche attraverso la prescrizione, nelle persone con patologie croniche”. Successivamente la giunta regionale approvò un “Piano regionale della prevenzione 2015-2018”, articolato in sei programmi. Tra questi,il programma “Ambiente sanitario” prevede l’attuazione di un progetto di implementazione dei programmi di attività fisica adattata e esercizio fisico adattato nelle Ausl regionali.

È la delibera 2127 del 2016, l’atto con cui la Giunta approvò gli “Indirizzi regionali per la promozione dell’attività fisica e della prescrizione dell’esercizio fisico nelle persone con patologie croniche” e il “Codice etico delle palestre e delle associazioni sportive che promuovono salute”. Nel documento sono contenute, tra l’altro “le nuove linee di indirizzo finalizzate al pieno sviluppo dei programmi di promozione dell’attività fisica e delle attività di prescrizione e somministrazione dell’esercizio fisico”

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