Ferrara Summer Festival, c’è Benson Boone per l’apertura
Il Ferrara Summer Festival aprirà la quinta edizione con il fenomeno pop rock del momento Benson Boone, sul palco il prossimo 20 giugno
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Dopo “La buona novella” con Neri Marcorè, il regista Giorgio Gallione torna al Teatro Comunale Claudio Abbado di Ferrara, nuovamente in sodalizio con un altro grande attore della scena italiana: Claudio Bisio. Fino a domenica 18 aprile, infatti, sono in scena con “La mia vita raccontata male”
Nell'ambito delle manifestazioni del 79° anniversario del 25 aprile, lunedì 29 aprile, alle ore 18, nella sala conferenze dell'Istituto di Storia Contemporanea, vicolo S. Spirito 11, verrà proiettato il film-documentario di Liliana Cavani "La donna nella...
Il 30 aprile il Jazz Club Ferrara, in collaborazione con il Gruppo dei 10, Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara e Endas Emilia-Romagna dedica la Giornata internazionale del Jazz Unesco a un pezzo di storia del jazz a Ferrara
Giovane e affermato talento del pianoforte, Alexander Gadjiev è il protagonista del concerto in programma lunedì 29 aprile per la stagione di Ferrara Musica al Teatro Comunale "Claudio Abbado"
Oggi sabato 27 maggio alle ore 18.30, presso i Musei Eremitani di Padova, nell’ambito della XXXIIa edizione della rassegna internazionale Festival del Teatro Classico Antico “Città di Padova” sarà presentato lo studio teatrale “Appunti Antigone” ispirato all’omonima tragedia di Sofocle e diretto da Michalis Traitsis regista e pedagogo teatrale di Balamòs Teatro.
In scena gli allievi del laboratorio teatrale del Centro Teatro Universitario di Ferrara: Chiara Baroni, Michele Bononi, Nawal Boulahnane, Edoardo Buriani, Virginia Cavallaro, Stefano Massarenti, Riccardo Ravani, Flavia Tisato, Giulia Tiozzo, Elisabetta Zecchi. Collaborazione artistica Patrizia Ninu.
Antigone, il dramma di una donna di cui, nei secoli si è detto, scritto, interpretato, riletto, messo in scena, da diversi punti di vista e contesti. Un nome, Antigone – “nata contro” – che già di per sé sembra introdurre il tema portante della tragedia: l’opposizione e lo scontro tra le leggi della natura e quelle del potere, tra la pietas e la ragion di stato, tra l’amore e i razionali principi della legge, tra la vita e la morte, tra la giustizia e il suo contrario.
Antigone che diviene metafora e mito di ogni ribellione, in particolare quella femminile, non solo come asserzione di una supremazia etica della donna, ma come profondità della cura che non contempla abbandoni, ma solo comprensione, vicinanza, com/passione, al di fuori e al di sopra dell’accanimento e della irriducibilità del potere.
Antigone che oltrepassa ogni confine, lingua, pelle e religione, nella resistenza e coerenza alle leggi di umanità, in lotta contro le crudeli e bendate leggi terrene.
Il copione proposto attinge da svariati testi su Antigone. Non segue disciplinatamente il susseguirsi della tragedia sofoclea ma procede come un quaderno di appunti e di accenni di quadri, in un esercizio continuo di luci e ombre, che del resto punteggiano il dramma in ogni versione. E come in una fotografia che indugia su un dettaglio e s’imprime in una precisa angolatura, lo sguardo di Antigone viene colto in un profondo senso di solitudine e nella malinconia della perdita.
E forse il teatro, la cui forza è trasformare il dolore, persino la morte, in immagine poetica, alla fine interroga sé stesso e lo spettatore: se e come sia possibile recuperare la vista, ritrovando uno sguardo di desiderio e di impegno per ricercare nuove rotte. E provare a ripartire ogni volta. Oltre ogni morte e sconfitta.
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