Spettacoli
27 Aprile 2024
Lunedì 29 aprile il recital con un programma incentrato su Bach, Chopin, Franck, Skrjabin e Beethoven

Il pianista Alexander Gadjev torna a Ferrara Musica

(Foto di Andrej Grilc)
di Redazione | 3 min

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Giovane e affermato talento del pianoforte, Alexander Gadjiev è il protagonista del concerto in programma lunedì 29 aprile per la stagione 2023/2024 di Ferrara Musica. Al Teatro Comunale “Claudio Abbado – inizio alle 20.30 – il pianista friulano, che torna a distanza di due anni dal suo debutto ferrarese, si esibirà in un programma che vede un insolito confronto tra il romanticismo di Chopin e Franck e il classicismo di Beethoven, completato in apertura da un brano di Bach e in mezzo, a dividere la scaletta, dal tardo romantico Skrjabin.

Gadjiev è nato nel 1994 a Gorizia in una famiglia di musicisti e cresciuto nel cuore della cultura mitteleuropea, maturando una capacità naturale di assorbire, elaborare e rivisitare con gusto proprio stili e linguaggi musicali diversi. Ha iniziato lo studio del pianoforte a cinque anni con la madre, Ingrid Silic e ha proseguito con suo padre Siavush Gadjiev, noto didatta russo. Ha vinto il primo premio assoluto in diversi concorsi giovanili e a dieci anni ha tenuto il suo primo recital. Il suo nome sale alla ribalta nel 2021 con il secondo premio e il premio speciale Krystian Zimerman “per la miglior esecuzione di una Sonata” al Concorso Chopin di Varsavia e il Primo Premio al Concorso Internazionale di Sydney. Dall’anno successivo è stato “artista in residenza” per tre stagioni alla Wigmore Hall di Londra e all’Unione Musicale di Torino, ed è stato invitato ad esibirsi in tutta Europa, Estremo Oriente e Australia. Insignito nel 2023 del Premio Abbiati dall’Associazione Nazionale Critici musicali italiani come miglior solista, è ambasciatore culturale di Nova Gorica/Gorizia, Capitale Europea della Cultura 2025.

Il programma del concerto si apre con la Suite Francese n. 4 di Johann Sebastian Bach, quarta di sei composizioni scritte tra 1722 e 1725 e chiamate da Bach semplicemente Suites pour le clavecin. Denominate poi “Francesi” da due musicologi tedeschi, hanno in realtà ben poco in comune con il gusto francese dal momento che vi appare prevalente lo stile italiano e sono presenti danze come la Polonaise estranee ai modelli d’Oltralpe. Si prosegue con Fryderyk Chopin, di cui Gadjiev eseguirà  i Notturni op. 15 n. 1 e n. 2, tra i brani più celebri del compositore polacco, scritti tra il 1831 e il 1833 e dedicati al pianista Ferdinand Hiller; e lo Scherzo op. 39, terzo dei quattro scritti nell’arco di oltre un decennio, con i quali il compositore polacco inventa un genere musicale che dello scherzo della sonata classica mantiene solo la forza dinamico-espressiva e il ritmo tripartito, caratterizzato in più dalla presenza di spunti autobiografici, slanci impetuosi e appassionati, citazioni folkloristiche e ricercatezza armonica, oltre che da un accentuato virtuosismo. A seguire, Gadjiev suonerà Prélude, Fugue et Variation di Cesar Franck; terzo dei “Sei Pezzi per organo”, fu inizialmente concepito nella versione per pianoforte e harmonium, pubblicata nel 1868, e qui viene presentato nella trascrizione per pianoforte di Harold Bauer. Al tradizionale dittico “preludio e fuga” Frank aggiunge un terzo movimento, una variazione contrappuntistica del preludio, che costituisce il culmine espressivo. Nella seconda parte troverà spazio la Sonata n. 9 op. 68 di Skrjabin detta “Messe noire”, un solo movimento atonale teso in un arco compositivo di incomparabile bellezza, forse la più famosa di tutte le sue Sonate. Il titolo è l’invenzione del pianista e teosofo Alexei Podgayetsky, e sicuramente riflette la natura della musica: è incorniciata da una scrittura scarna, rigorosamente imitativa, e l’atmosfera è cupa, misteriosa ed esoterica. In chiusura di programma, verranno eseguite le Quindici variazioni e fuga in mi bemolle maggiore op. 35 di Ludwig van Beethoven. Realizzate da Beethoven nel 1802, divennero ben presto familiari per quel famoso tema già impiegato nel balletto Le creature di Prometeo, e utilizzato anche nella Sinfonia n. 3 Eroica. L’opera è punteggiata di invenzioni melodiche e ritmiche sempre nuove: episodi brillanti, altri di carattere contrappuntistico, altri ancora di spiccata intensità melodica, fino alla dotta conclusione siglata da una fuga.

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