Politica
12 Giugno 2010
Litania dell’art. 21 contro il ddl intercettazioni sotto le scale del municipio

In piazza la coscienza civile

di Redazione | 3 min

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L’opinione pubblica di Ferrara si mobilita. All’indomani dell’approvazione del ddl intercettazioni in Senato, si accende fin dalle prime ore del mattino il dibattito telematico su Estense.com. Ed è intensa la forma della protesta che ieri sera si è levata in piazza Municipale, contro la legge bavaglio: un nutrito gruppo di cittadini, di quella che è definita la “società civile”, insieme a rappresentanti di gruppi politici, organizzazioni e attivisti della città si è dato appuntamento alla manifestazione indetta dai Grilli estensi, per alzare insieme la voce: per dire no al bavaglio e sostenere con forza la libertà di essere informati e di informare.

Dallo scalone della residenza municipale la piazza ospitava un girotondo colorato e insieme solenne di cittadini: stringevano in mano il testo dell’art. 21 della Costituzione. Il suono lugubre di una campana tubolare scandiva le letture collettive del testo costituzionale e quelle individuali di testi di intercettazioni e relativi alla libertà di informazione. Anche Patrizia Moretti, la madre di Federico Aldrovandi, era tra i “cittadini lettori” per ripercorrere al microfono le parole scritte per Ilaria Cucchi. Una folla listata a lutto, costellata da facce imbavagliate, ritratte su palloncini in aria a mo’ di bandiere di un nuovo movimento di coscienza civile.

“Siamo contenti – trae un bilancio Marcella Ravaglia dei Grilli estensi – soprattutto del fatto che tanti cittadini non organizzati in partiti o associazioni abbiano scelto di partecipare: siamo riusciti nello scopo di mobilitare la gente in questa città un po’ addormentata. Questi momenti di comunione – ha sostenuto Ravaglia – sono importanti per vivere il senso dei beni pubblici, dall’informazione all’acqua pubblica”.

A vestire i panni dei lettori, abbandonando quelli di redattori, anche alcuni rappresentanti del mondo dell’informazione locale, come la caporedattrice di Telestense, Dalia Bighinati, e la giornalista della stessa testata, Alexandra Boeru.

C’erano esponenti del Popolo Viola, Cip, Verdi, Rete Lilliput, Federazione della sinistra, Sel, Gentedisinistra, Arci, Cgil, Prc. “È un peccato – ha espresso Elisa Corridoni (Prc) – che alcune forze del centro-sinistra non siano in questa piazza. La cosa bella di questo luogo – ha continuato Corridoni – è che ci sono uomini e donne che vengono da esperienze diverse e che fanno politica a prescindere dai partiti: questa è quella che ritengo la bella politica. È inoltre importante  – ha aggiunto la referente Prc – che i giornalisti siano qui a manifestare, oltre che a prendere nota di ciò che sta succedendo: chiediamo la libertà di stampa. E alla stampa chiediamo di essere libera: che faccia, cioè, inchiesta”.

Anche alcuni sindacalisti hanno aderito al girotondo di protesta: Angela Alvisi ha annunciato come la Cgil  “sostenga e continuerà a sostenere manifestazioni come questa, perché hanno un valore elevatissimo contro i costanti attacchi alla Costituzione. È  finito – ha aggiunto Alvisi – il tempo della delega: tutti devono farsi parte attiva, ogni cittadino deve assumersi l’etica della responsabilità delle proprie scelte e dei propri comportamenti”.

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