Tresignana
16 Febbraio 2017
Giuseppe Lomasto ha tentato di confondere gli agenti parlando in dialetto ferrarese. Deve scontare 10 anni per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti

Catturato camorrista, cerca di parlare in ferrarese per nascondere l’identità

di Redazione | 2 min

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Giuseppe Lomasto

Tresigallo. Catturato nelle campagne di Tresigallo un esponente della camorra, appartenuto al clan Licciardi e all’Alleanza di Secondigliano. Si tratta del 53enne napoletano Giuseppe Lomasto, che deve scontare una pena definitiva di dieci anni per reati legati al traffico internazionale di stupefacenti.

L’arresto è avvenuto attorno alle 6 della mattina del 14 febbraio, quando gli uomini della Squadra Mobile di Ferrara e della Squadra Mobile di Napoli hanno fatto irruzione nella casa di campagna in cui aveva trovato rifugio il latitante.

All’interno dell’abitazione si trovava un intero nucleo familiare, tra cui lo stesso Giuseppe Lomasto, che ha tentato maldestramente di distogliere l’attenzione degli agenti nei suoi confronti quando, con fare indifferente, ha cercato di interloquire con i poliziotti in dialetto ferrarese, con la speranza di far credere di essere una persona nativa del posto.

Gli agenti non ci sono ovviamente cascati e lo hanno tratto in arresto in esecuzione dell’ordine di carcerazione emesso lo scorso 9 febbraio dalla Procura di Napoli per i reati di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, commessi dal 1999 al 2000 in Italia, Spagna e Olanda.

A Lomasto la Polizia di Stato di Ferrara è arrivata dopo le indagini preliminari della Squadra Mobile di Napoli, che era venuta a conoscenza del fatto che fosse venuto ad abitare in provincia di Ferrara. Le successive indagini effettuate in collaborazione tra Ferrara e Napoli hanno consentito di individuare una probabile dimora proprio a Tresigallo, in un’abitazione a due piani in una zona di aperta campagna.

Giuseppe Lomasto – secondo quanto riferisce la questura – risulta essere un elemento di elevatissima caratura criminale, specializzato nel settore del traffico di sostanze stupefacenti. La sua carriera criminale ha inizio negli anni ’80, distinguendosi per le sue capacità criminose, ovvero per essere il responsabile di una delle più fiorenti attività dello spaccio di sostanze stupefacenti. In breve tempo acquista la fiducia da parte dei vertici della nota e oramai storica organizzazione camorristica denominata “clan Licciardi”, attiva a tutt’oggi. Per tale motivo risulta legato ad alcuni personaggi di rilievo che hanno caratterizzato la storia della criminalità partenopea.

Lomasto aveva il compito specifico di gestire il traffico di sostanze stupefacenti. Dopo alcuni anni, a seguito di sanguinosi ed efferati conflitti tra i vari sodalizi dell’interland metropolitano e dopo numerosissimi  omicidi di camorra, è stata creata, con la coalizione di clan storici, la più vasta e nota associazione mafiosa di tipo camorristico denominata “Alleanza di Secondigliano”, di cui ne faceva parte a pieno titolo. In tale contesto, Lomasto è rimasto coinvolto in ben tre agguati camorristici, due a Napoli e uno a Viareggio.

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