Codigoro
16 Gennaio 2017
Parlano i dipendenti del ristorante 'La Greppia' gestito dai due coniugi assassinati

“Nunzia e Salvatore erano la nostra seconda famiglia”

di Redazione | 2 min

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di Giuseppe Malatesta

Pontelangorino. È un cordoglio silenzioso quello che esprimono amici e conoscenti più stretti di Nunzia e Salvatore Vincelli, madre e padre indesiderati di Riccardo, figlio e carnefice della mattanza di Pontelangorino. Una vita dedicata al lavoro la loro, con fedeli clienti e affiatati dipendenti del ristorante La Greppia che diventano parte importante della quotidianità, quasi una famiglia allargata.

Lo conferma Giorgia, cameriera assunta da tempo dai Vincelli, nel locale di San Giuseppe di Comacchio che gestivano dai primi anni Duemila. “Lavoravo con Nunzia e Salvatore da dieci anni ormai, se non fosse capitata questa disgrazia ne sarebbero passati chissà quanti altri”.

Grazie alla positiva e duratura esperienza, la 34enne era praticamente di casa. “I Vincelli erano la mia seconda famiglia, e l’ottimo rapporto si estendeva anche ai loro parenti, che conoscevo bene”.

Non va oltre Giorgia. Per lei e per gli altri collaboratori del ristorante pizzeria, una dolorosa pausa forzata dall’attività chiusa a tempo indeterminato e da quei datori di lavoro a cui erano legatissimi.

“Erano persone splendide – ci racconta Lamberto, marito di una delle cuoche de La Greppia – e nonostante i rapporti lavorativi si fossero interrotti nel 2010, l’amicizia durava tuttora. Con mia moglie (che non riesce ad intervenire direttamente al telefono, ndr) ci siamo trasferiti qui nel 2007 e ancora oggi ci teniamo in contatto con Giorgia”, storica cameriera che tra l’altro ha scelto anche di occuparsi di Zak, il labrador della famiglia Vincelli affidato nei primi momenti al canile municipale di Migliaro.

 ZAK, IL LABRADOR DELLA FAMIGLIA VINCELLI (DA “CHI L’HA VISTO?”)

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