Politica
2 Giugno 2016
I consiglieri a 'Naomo': "Si è dimenticato del suo appello ad abbassare i toni". Risposta anche per il portavoce di Fdi: "Rilegga la letteratura scientifica recente"

Legalizzazione cannabis. La replica di Baraldi e Fiorentini a Lodi e Spath

di Redazione | 3 min

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fiorentiniebaraldiUna replica che inizia con l’ironia verso Nicola Lodi e i suoi precedenti inviti e che poi lascia spazio agli argomenti più seri quella di Ilaria Baraldi (Pd) e Leonardo Fiorentini (Si) a “Naomo” e Paolo Spath, sulla legalizzazione della cannabis.

“Prendiamo atto come l’appello a ‘abbassare i toni’ lanciato nei giorni scorsi dal sig. Nicola Lodi non sia stato raccolto dal sig. Naomo Lodi”, scrivono i due consiglieri comunali dopo l’attacco dai toni molto forti subito ieri (“Venditori di morte, merde”, li ha definiti Lodi)“Il quale – proseguono i due – peraltro non si capisce bene con chi se la prenda quando parla di ‘venditori di morte’: con le decine di migliaia di tabaccai che vendono sigarette (circa 70.000 morti l’anno correlati all’uso di tabacco in Italia), con le centinaia di migliaia di esercizi pubblici che vendono alcolici (circa 30.000 morti l’anno correlati all’uso dell’alcol in Italia) o a chi sostiene la legalizzazione della cannabis (0 morti nel mondo correlati all’uso di marijuana). Per quanto poi riguarda gli epiteti a noi rivolti, consigliamo agli amici dei signori Lodi (Nicola e Naomo) di aiutarli ad evitarsi guai: questa volta se la prendono con due consiglieri molto pazienti e che soprattutto credono in un sistema penale minimo. Ma in caso di reiterazione potrebbero cambiare idea, come del resto ha cambiato idea la Lega, che nella legislatura 1996/2001 aveva firmato con Maroni la proposta Corleone per la legalizzazione della cannabis”.

Tocca poi a Spath, che ha definito la raccolta firme per la legalizzazione un’iniziativa pericolosa: “Ci spiace dire che difficilmente ha potuto fermare qualcosa perché assente – peraltro giustificato – al momento della discussione del nostro Ordine del Giorno su Ungass 2016 in Consiglio comunale. Invitiamo poi lo Spath medico a rileggersi la letteratura scientifica, anche recente, sugli effetti della cannabis e confrontarla con quella degli effetti dell’alcol o del tabacco. E poi, almeno per provare ad uscire un poco dalla sua bolla di ipocrisia, da politico cominciare a raccogliere firme per la proibizione di questi ultimi. Noi infatti crediamo che, nonostante il fatto che l’abuso della cannabis – in particolare in età adolescenziale – possa provocare danni (che non sono però i buchi nel cervello di serpelloniana memoria richiamati da Spath), proprio la sua legalizzazione, ovvero la sua regolamentazione legale, possa aiutare la prevenzione e l’educazione come dimostrano i fatti e gli studi. Perché – proseguono Baraldi e Fiorentini – a differenza di quanto vuol metterci in bocca il consigliere di Fratelli d’Italia, va ribadito con forza che la liberalizzazione è di fatto quella che abbiamo oggi, ed è una tale evidenza che la Direzione Nazionale Antimafia nella sua relazione 2015 ha avuto “il dovere di evidenziare a chi di dovere, che, oggettivamente, e nonostante il massimo sforzo profuso dal sistema nel contrasto alla diffusione dei cannabinoidi, si deve registrare il totale fallimento dell’azione repressiva””.

A Fiorentini e Baraldi, per le parole usate da Lodi, arriva la solidarietà di Elisa Corridoni del Prc, mentre Luigi Vitellio, segretario provinciale del Pd, commenta: “Si possono e si devono avere idee differenti ma il becero insulto non fa parte della discussione politica. Il confronto democratico non prevede il metodo Naomo”.

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