di Silvia Franzoni

A 121 anni dalla sua fondazione, l’Associazione Stampa Ferrara torna ad organizzare il tradizionale appuntamento culturale dell’assegnazione del Premio Stampa: la cerimonia di conferimento dell’edizione 2015 è andata in scena questa mattina in una sala del Consiglio piena di giornalisti e giovani studenti.

Dopo un primo momento formativo ‘Scienza & Media’, l’intervento del ministro Dario Franceschini ha segnato l’inizio della cerimonia: un ritorno nostalgico, quello del Ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, che rimette piede “nella sala in cui sono entrato come consigliere comunale a 21 anni”. A Franceschini il compito di consegnare il Premio Stampa 2015, assegnato al genetista Bruno Dallapiccola, e di dedicare alla sala gremita un approfondimento sul ruolo della stampa quale collante “tra le esigenze del tempo reale e la fondatezza delle notizie, laddove accelerazione e approssimazione sono nemiche della buona informazione”.

Il Premio alla Carriera, istituito a partire dal 1991, è stato invece assegnato a Giorgio Resca, storica figura del giornalismo cittadino scomparso nel 2014: lo ha ricordato in un commosso intervento l’ex direttore de la Nuova Ferrara Enrico Pirondini che, interrotto più volte dagli applausi, ricorda alla platea come il mestiere del giornalista “non può e non deve essere un potere, ma un servizio”.

Novità del 2015 è la nomina del Giornalista dell’Anno, un premio “che pare far parte di un meccanismo autoreferenziale – presenta Riccardo Forni, presidente Associazione Stampa Ferrara – ma che nasce dalla necessità di lodare il rigore, l’impegno e il rispetto del nostro mestiere”. “Per aver contribuito – si legge nella motivazione – con le sue inchieste su Qn-Il resto del Carlino a far riaprire le indagini sul caso irrisolto dell’omicidio del gorese Willy Branchi” il premio è stato consegnato al giornalista Nicola Bianchi, che nel 2014 ha riportato l’attenzione sul complesso cold case dell’omicidio del diciottenne Willy Branchi, permettendo alla Procura di Ferrara di riaprire il caso dopo 27 anni.

A conclusione, le menzioni speciali per “il loro impegno nelle attività della società civile” a due figure scomparse nel 2015: allo storico dirigente socialista Alfio Ghedini, ricordato nell’intervento della figlia Camilla come “chi mi ha insegnato il dovere morale di cambiare il mondo”; allo storico allenatore della Spal Gibì Fabbri, alla memoria del quale, in platea, si è puntualmente alzato uno striscione biancoceleste.