Spal
5 Maggio 2024
Il difensore biancazzurro nell'intervista rilasciata a Estense.com cerca il riscatto nel prossimo campionato: "Grazie alla società per il rinnovo. Serve creare le giuste alchimie per il futuro"

Spal, Bassoli: “Teniamo l’ossatura e facciamo come il Cesena”

(Foto di Spal)
di Davide Soattin | 5 min

Leggi anche

Fratoianni e Bonelli con Anselmo “per costruire una Ferrara migliore”

“Uniti si vince, divisi si riconsegna questa città alla destra”. È questo il monito di Angelo Bonelli, deputato alla Camera con Alleanza Verdi e Sinistra, che insieme al leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni ha incontrato Fabio Anselmo nella sede elettorale di piazza Cacciaguida

Carabiniera morì in un frontale, 49enne centese finisce a processo

Per l'incidente mortale in cui perse la vita Emily Vegliante, la carabiniera di 22 anni di San Giovanni in Persiceto, il gup del tribunale di Ferrara ha rinviato a giudizio O.C., il 49enne al volante della Peugeot 3008 che si schiantò frontalmente con la Fiat Punto su cui la giovane stava viaggiando insieme a un collega, il 38enne P.D.M. che era alla guida dell'automobile, anche lui rimasto gravemente ferito, senza però fortunatamente conseguenze letali

Arma rubata ai carabinieri. Presa per dispetto e gettata nella spazzatura

. Rubati per un 'semplice' dispetto, gettati nell'immondizia e poi andati distrutti durante le operazioni di smaltimento dei rifiuti. Avrebbero fatto questa fine la mitraglietta M12 e i 180 proiettili che, nella nottata tra lunedì 26 e martedì 27 febbraio, un 65enne di Argenta aveva sottratto a una pattuglia dei carabinieri, mentre i militari erano impegnati a sedare una lite in famiglia a San Nicolò

Truffavano ‘giocando’ sui sentimenti. Fanno scena muta davanti al giudice

Finiti nei guai dopo la maxi-operazione coordinata dalla Procura di Palermo, che ha portato a scoperchiare un'associazione a delinquere finalizzata alla truffa estesa in tutta Italia, i due fratelli di nazionalità nigeriana, che nei giorni scorsi sono stati arrestati a Ferrara, hanno scelto la via del silenzio

Fresco di rinnovo con la Spal fino al 2025, dopo l’infortunio al menisco che lo ha costretto a saltare l’ultima parte di campionato, il difensore biancazzurro Alessandro Bassoli ha rilasciato una lunga intervista a Estense.com, analizzando la stagione appena conclusa tra una sofferta salvezza in Serie C e la voglia di riscatto per il futuro.

Bassoli e la Spal insieme almeno fino al 2025. Una bella soddisfazione dopo un finale di campionato tutt’altro che da ricordare…

“Sono davvero molto contento e molto grato alla società che mi ha proposto il rinnovo in una situazione in cui fisicamente non mi ero ancora ristabilito al cento per cento, dopo l’infortunio. L’ho vissuto come un attestato di stima importante e non vedo l’ora che arrivi luglio per poter ricominciare, perché ho giocato tra le dodici e le tredici partite quest’anno e poi sono mancato nel momento più bello, più duro, più stimolante dove c’era da sporcarsi le mani”.

Non so se ha saputo che il suo rinnovo è stato accolto con favore anche dai tifosi e dagli addetti ai lavori.

“Sì sì, l’ho già notato un po’ sui social e sui giornali e mi fa molto piacere. Al mio arrivo, magari, le aspettative non erano altissime perché venivo da un periodo di inattività abbastanza lungo. Poi però sono stato subito messo titolare. Magari anche questo ha dato la possibilità ai tifosi di potermi apprezzare ancora di più, al di là dell’aspetto tecnico”.

Come procede il rientro in campo?

“Sono quasi pronto, mi sento al 90%. Sto lavorando per essere al 101% a luglio. Nelle scorse settimane avevo provato ad accelerare i tempi, sperando di riuscire a essere disponibile per le partite decisive, magari per gli eventuali playoff che poi non siamo riusciti a raggiungere, e forse ho sbagliato perché poi ho avuto un rallentamento per aver forzato il rientro. Adesso che ho tutta l’estate davanti, c’è tutto il tempo per preparami con calma al prossimo campionato”.

Sperando che sia decisamente diverso dall’ultimo.

“Certo, tutti confidiamo che sia così. Quest’anno è stato abbastanza difficoltoso anche se alla fine abbiamo dimostrato quello che era il valore iniziale della Spal e penso che sarà utile affrontare la prossima stagione con questi buoni propositi”.

Colucci e Di Carlo. Cosa non ha funzionato col primo e cosa vi ha dato in più il secondo?

“Secondo me, Colucci è stato un po’ sfortunato perché, nel momento in cui c’era lui, non aveva a disposizione Dalmonte, Siligardi e gli altri giocatori importanti per questa squadra. Personalmente non posso fare altro che ringraziarlo perché è solo merito suo se sono arrivato a novembre, sennò oggi ero ancora a casa che mi stavo allenando da solo. Poi, da quando è tornato Di Carlo, sono rientrati gli infortunati e sono stati sistemati un paio di fattori che non stavano funzionando in quel momento. E alla fine, c’è da dire anche questo, se hai una squadra che è forte, che ha delle basi solide, quel qualcosa in più, che ci ha aiutato a fare tutti questi punti, viene tirato fuori”.

Perché queste qualità non sono uscite a inizio campionato?

“Il vero motivo per cui le cose non hanno funzionato non lo so. Anche perché se l’avessi saputo, forse, le cose sarebbero andate diversamente. L’unica ipotesi è che, magari, ci si portava dietro delle scorie dallo scorso anno. Retrocedere dalla Serie B e trovarsi in Serie C, facendo il ritiro con alcuni giocatori che devono andar via, con la rosa che non è completa, finisce per avere un suo peso che poi ti porti dietro per tutto l’anno. Sistemati e riequilibrati un attimo alcuni aspetti, il vero valore è venuto fuori”.

Ora è importante non disperdere quanto di buono è stato fatto dal ritorno di Di Carlo.

“Sicuramente il fatto di avere una buona ossatura con gente esperta come Valentini, Arena, Carraro e Antenucci è importantissimo per ripartire. Faccio l’esempio del Cesena, che lo scorso anno fece un campionato pazzesco, senza però riuscire ad andare in B. Quest’anno, aggiungendo due o tre elementi, ma mantenendo la sua ossatura, ha ammazzato il campionato, dominandolo in lungo in largo. Questo può servire tanto, l’ho vissuto anche quando vinsi il girone col Pordenone. A distanza di un anno, i giocatori erano gli stessi, cambiammo qualche pedina e vincemmo il campionato”.

Si deve quindi ripartire anche da Di Carlo?

“Di Carlo è un ottimo allenatore, come per me lo è anche Colucci, anche se con lui non sono arrivati i risultati. Li ritengo entrambi eccezionali, poi la società vedrà come sarà meglio muoversi. Personalmente penso che ci siano delle alchimie da creare. Ottimi allenatori magari non ottengono degli ottimi risultati con gli stessi giocatori. A volte succede che un giocatore con un allenatore renda di più che con un altro. Quindi bisogna scegliere quelli che sono gli ingredienti giusti affinché insieme possano essere efficaci, non basta un top player per vincere”.

La ricetta per il futuro è quindi quella di costruire un gruppo solido, sfruttando anche il peso di uomini spogliatoio?

“Io sono convinto che in un gruppo, chi porta avanti la squadra e dà le linee guida sia fondamentale. C’era un allenatore che diceva che i giovani vanno forte e i vecchi conoscono la strada. E quindi per me è fondamentale tutto questo. Per una squadra che vuole fare un campionato diverso, importante, serve che ci siano quelle figure di esperienza, di carisma, di carattere, di grinta, che diano l’esempio a tutti i ragazzi”.

Di sicuro non vi mancherà l’appoggio della tifoseria.

“È una piazza che non ha bisogno di essere descritta. Io la conoscevo da fuori e viverla da dentro è davvero tutta un’altra cosa, Vivere lo stadio da dentro, a mio favore, perché ce lo avevo già avuto contro da avversario, è bellissimo, ti dà una spinta pazzesca. Poi comunque anche in città si vive benissimo e si sta molto tranquilli. I miei figli si inorgogliscono quando vedono che mi chiedono le foto o gli autografi, è un aspetto che a me è piaciuto tantissimo”.

L’obiettivo per la prossima stagione?

“Il mio è sempre vincere il campionato. Posso andare anche in qualsiasi altra squadra ma per me resta questo l’obiettivo. Si gioca per vincere, poi la società farà le sue valutazioni. Però è chiaro che ogni giocatore gioca per far tre punti tutte le domeniche. E se tutte le domeniche si fanno quei tre punti è facilmente intuibile dove si arriva”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com