Economia e Lavoro
10 Dicembre 2015
Area e Cmv verso la fusione. Ieri la scissione tra raccolta e impianti. Intervista al presidente Barbieri

Rifiuti, inizia l’era di Davide e Golia

di Marco Zavagli | 5 min

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Gian Paolo Barbieri, presidente di Area, firma la scissione dal notaio

Gian Paolo Barbieri, presidente di Area, firma la scissione dal notaio

È un cambiamento biblico per la nostra provincia nell’ambito del sistema di gestione dei rifiuti. Tanto che per presentarlo, nel convengo in scena oggi alle 9.15 nel Ridotto del Comunale, a Ferrara, Area, Cmv e Master Perf.Et hanno scelto il titolo “Davide e Golia al tempo dell’economia circolare: la sfida di un nuovo modello di gestione dei rifiuti”.

Fin troppo facile indovinare chi sia Davide e chi Golia in questo settore che interessa la vita quotidiana di ogni municipio e di ogni cittadino. Se Golia, il gigante, è Hera, la parte dei piccoli Davide tocca agli altre tre gestori che operano nella provincia: Area, Cmv e Soelia.

Ieri, atto solenne, davanti al notaio, è stato fatto il primo passo verso questa rivoluzione. Gian Paolo Barbieri, presidente di Area, ha firmato la scissione della società che guida da 13 mesi.

“Formalmente Area si è divisa in due società: una che gestirà i soli servizi di raccolta e una che si occuperà degli impianti. Identico passo lo farà Cmv. Amministratore unico è Riccardo Finessi, commercialista di Codigoro, che rimarrà in carica per 7/8 mesi, fino alla fusione per incorporazione tra Area e Cmv Servizi. Prima della fine dell’estate, entro settembre 2016, Area incorporerà la parte di Cmv che si occupa di raccolta. Da parte sua Cmv incorporerà il nostro settore impianti”.

L’operazione rappresenta un caso più unico che raro, che ha visto l’intero arco politico costituzionale d’accordo.

“Sì, il disegno complessivo nei 22 comuni coinvolti. Ci sentiamo fieri del fatto che le due assemblee all’unanimità, composte di sindaci di destra, di sinistra, di centro, abbiano ratificato questo percorso. I sindaci hanno capito l’importanza di questa fase storica e non si sono schierati dietro ragioni campanilistiche. Penso ad esempio a Marco Fabbri di Comacchio, che ha capito l’utilità della trasformazione e non ha avuto paura di divenire bersaglio di critiche da parte di elettori e opposizioni pur di agire per il bene della sua comunità”.

Eppure c’è chi è rimasto fuori. A partire dal Comune di Ferrara per arrivare ad Argenta.

“Noi ci siamo mossi un anno, Il mandato che ho ricevuto dai soci prevedeva di procedere verso una semplificazione dei soggetti che si occupano dei rifiuti mettendo insieme i tre ‘Davide’: Area, Cmv e Soelia. Abbiamo tutti una concessione che scade alla fine del 2017. Tutte e tre le aziende non erano a norme rispetto alla gestione del servizio. Noi perché lo facciamo per Comacchio che non è nostro socio. Soelia e Cmv perché offrono il servizio rifiuti insieme a quello del gas e ad altri servizi a mercato, commistione non più permessa. Il percorso prevedeva di unificare le tre aziende e ottenere il riaffidamento del servizio già nel 2016 e aprire un ragionamento con il comune capoluogo, servito da Hera. Noi e Cmv abbiamo seguito esattamente questo tracciato. Argenta, servita da Soelia, ha deciso di mettersi alla finestra e aspettare, votando una delibera che riporta all’interno del Comune una gestione prima esternalizzata. Ferrara deciderà a fine 2016- inizio 2017. La scelta sarà tra indire attraverso Atersir una gara oppure aderire al nostro progetto, cosa che ovviamente auspico”.

Domanda fondamentale. Per i cittadini cosa cambia?

“È cambiato e sta cambiando il sistema di raccolta. Davide e Golia sono due sistemi di raccolta diversi. Il nostro modello di gestione è basato sul porta a porta spinto, sulla tariffa puntuale, sulla collaborazione con il cittadino. E crediamo che sia un modello vincente. Noi abbiamo già raggiunto gli obiettivi posti a livello europeo per il 2020. Il principio dell’economia circolare di cui parleremo al convegno significa non solo differenziare, ma avere un tipo di raccolta che crea un rifiuto qualificato che poi può essere riutilizzato in forme produttive”.

D’accordo, ma per le tasche degli utenti ci saranno vantaggi?

“È un sistema che chiede al cittadino molta più collaborazione e ci permette di arrivare alla tariffa puntuale che riduce il costo del servizio ma soprattutto premia chi ha comportamenti virtuosi e viceversa penalizza chi tiene comportamenti negativi. A livello di tariffa media si va verso un abbassamento dei costi perché questo sistema di raccolta permette da una parte di conferire all’incenerimento meno rifiuti e dall’altra di ottenere più ricavi dalla vendita del materiale di recupero. Basti pensare che prima del sistema porta a porta incassavamo 300mila euro l’anno dalla differenziazione, oggi siamo attorno al milione e 200mila. Certo aumenterà il costo del personale impegnato nella raccolta, ma di riflesso avremo un effetto positivo in termini occupazionali”.

Quanto c’entra la politica in questo percorso. È noto che da anni il livello dirigenziale ferrarese è diviso tra chi aspira al superamento dei quattro gestori e chi invece punta a mantenere lo status quo.

Barbieri con Riccardo Finessi (a sinistra), amministratore pro tempore della Newco

Barbieri con Riccardo Finessi (a sinistra), amministratore pro tempore della Newco

“Di politica qui non c’è nulla. C’è una scelta che sta facendo anche il comune capoluogo di semplificazione del quadro gestionale e da parte nostra una scelta tecnologica di sposare un sistema di gestione dei rifiuto molto più attento alle specifiche esigenze dei territori. Pensiamo al sistema sperimentale della cosiddetta Tariffa Puntuale 2.0, partito già nei comuni di Ro, Formignana e Mirabello. Il progetto prevede la consegna a tutti gli utenti di nuovi contenitori per l’indifferenziato e per l’erba e le ramaglie dotati di microchip, e l’applicazione del microchip anche ai bidoni per l’umido già in dotazione. In questo modo sarà possibile un conteggio automatico delle singole tipologie di rifiuto associate ai rispettivi utenti. Un metodo del genere è difficilmente compatibile con una organizzazione molto complessa come può avere Hera. Golia, d’altro canto, rimane sicuramente insostituibile per la gestione di grandi impianti come possono essere dieci inceneritori. D’altronde la raccolta e la prima differenziazione è una attività che Hera ha già ‘abbandonato’, dandola in appalto. Per noi invece è vincente adattarsi alle singole esigenze. Lo dimostrano i risultati: la parte indifferenziata, il ‘grigio’, che va all’incenerimento varia dai quasi 400 kg a persona di Ferrara a 60/70 dei comuni serviti da noi. È una logica diversa. È un mondo diverso. Per questo abbiamo scelto il titolo di “Davide e Golia”: volevamo dare una immagine di queste differenza. Sono certo che il modello del futuro è assolutamente questo”.

È partita quindi la nuova sfida di Davide contro Golia. La storia, quella del Vecchio Testamento, racconta poi come va a finire…

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