Due milioni dal Piano Periferie del Governo e altri tre ‘di appoggio’ stanziati dalla Regione per il disagio abitativo. In tutto cinque milioni di euro che serviranno per dare una forte spinta alla futura riqualificazione dell’area Stazione-Grattacielo.
La Giunta comunale nella giornata di venerdì ha dato l’ok per presentare la candidatura al bando per il Piano di riqualificazione delle aree degradate (Piano periferie, la scadenza è al 30 novembre) che – se il progetto venisse approvato – porterebbe nelle casse del Comune due milioni di euro utili per portare a compimento un progetto dettagliato – anche drastico se sarà il caso – per la riqualificazione del Grattacielo la cui situazione di degrado, secondo le stime fornite, arriva a costare 1,7 milioni di euro.
In aggiunta, l’Amministrazione intende utilizzare i tre miliardi messi a disposizione dalla Regione per far fronte alla possibile esigenza di ricollocare alcune residenze – circa una cinquantina di alloggi – nelle aree di via Bianchi, zona Uccellino, Foro Boario e anche ricorrendo al mercato libero per un costo complessivo che è stimato in un massimo di 4,2 milioni di euro.
Tali risorse sono frutto del patto siglato a Palazzo Diamanti il 12 ottobre scorso con il Ministero dell’Interno, Ministero della Difesa, Ministero dell’Istruzione, Ministero delle Attività Culturali, con la Regione Emilia Romagna e con l’Agenzia delle Entrate e l’Agenzia del Demanio, per “l’attuazione di un programma di valorizzazione sostenibile delle aree e degli immobili pubblici di eccellenza della città di Ferrara”.
“È un’occasione per studiare cosa si può fare per il Grattacielo – spiega l’assessore Roberta Fusari, contattata da Estense.com -. Al momento non ci sono progetti veri e propri ma se dovessero arrivare i due milioni del Piano periferie potremmo studiare la fattibilità delle proposte“.
“Stiamo lavorando da molto tempo sull’area, al momento – spiega ancora l’assessore – c’è un masterplan in elaborazione da parte della Stu e dalla società delle Ferrovie ed è un progetto di lunghissimo corso. Grazie a questo e al fatto che l’area mostra degli indici di degrado sociale ed edilizio richiesti dal bando, ci possiamo candidare per ottenere i fondi”.
Non c’è dunque un progetto vero proprio – “quello dovremmo concordarlo anche con i privati proprietari degli appartamenti” – ma, secondo la delibera, “l’operazione percorribile, da considerarsi nel breve periodo, è quella di progettare la rigenerazione degli immobili privati e delle attività commerciali ivi presenti, governando, con un attento percorso partecipato il miglioramento della qualità, del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale anche mediante interventi di ristrutturazione edilizia ed urbanistica; la sfida del progetto sta nel presentarsi come un intreccio di interventi atti a rigenerare il blocco edilizio dei Grattacieli, tra cui anche l’individuazione di alternative abitative attraverso la consultazione delle forze politiche, economiche e sociali”.
Insomma riqualificazione dell’esistente in primis, anche ma non è affatto escluso l’abbattimento, anche se, avverte Fusari, “è l’ipotesi peggiore”.
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