Cronaca
27 Settembre 2015
La scoperta nella notte nelle campagne dietro il carcere, fermato un altro sospettato

Il corpo di Tartari in un casolare, uno della banda confessa

di Redazione | 4 min

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Il corpo di Pierluigi Tartari, il pensionato di 73 anni scomparso il 9 settembre scorso dalla sua abitazione di Aguscello, è stato ritrovato senza vita nelle prime ore del mattino, verso le 5,30, grazie alla confessione di Patrik Ruszo, giovane slovacco di 19 anni, fermato nella notte scorsa a Padova.

Il cadavere è stato ritrovato in un casolare abbandonato, nascosto da un boschetto, nelle campagne ferraresi che si trovano dietro il carcere dell’Arginone, in zona via Pelosa.  Il corpo – ritrovato in avanzato stato di decomposizione – si trova ora all’istituto di Medicina legale: è stato legato è imbavagliato, Tartari con molta probabilità era ancora vivo quando è stato portato nel casolare. È probabile che i rapinatori conoscessero bene il luogo in cui è stato nascosto.

“Questa notte c’è stato il fermo del secondo indagato – ha spiegato in conferenza stampa il pm Filippo di Benedetto – dopo che è stato interrogato e ha confessato la sua partecipazione, quella di Costantin Fiti (la prima persona arrestata) e di altre persone nella rapina”. È stata la sua confessione a permettere alla Squadra Mobile di ritrovare il corpo di Tartari le cui condizioni sono tali – dopo il lungo tempo trascorso – che i familiari non sono riusciti ad identificare con certezza il cadavere. Ruszo è stato identificato verso le 22,30 di venerdì dalla Polfer di Padova sul treno Bologna-Venezia, con tutta probabilità stava scappando da Ferrara. “Gli operatori – spiega Manuela De Bernardin della Polfer – sono stati probabilmente insospettiti da un po’ di nervosismo e lo hanno identificato, accertando che era oggetto di una segnalazione puntuale e dettagliata da parte della Squadra Mobile di Ferrara”.

Per lui l’accusa è di omicidio, rapina, uso indebito di bancomat e carte di credito e furto di fucili. Il capo di imputazione verrà con tutta probabilità modificato anche per Fiti, inizialmente indagato per ricettazione.

Secondo la ricostruzione fatta dal pm, la rapina sfociata poi in un omicidio è stata eseguita da un gruppo di persone che erano già presenti nel giardino quando Tartari è tornato a casa con una pizza. Gli hanno lasciato il tempo di metterla nel frigorifero e poi sono entrati, aggredendolo fisicamente (questo spiega le tracce di sangue trovate nell’abitazione e poi quelle trovate nell’auto), e rubando quello che potevano: bancomat e carta e di credito. Poi sono saliti al piano di sopra dove hanno prelevato i fucili in possesso del fratello di Tartari che, osserva il pm, “erano regolarmente denunciati e adeguatamente nascosti”.

Dopo hanno preso l’auto della vittima, portandosi appresso lo stesso Tartari per poi abbandonarlo nel casolare, legato e sanguinante. L’auto è stata probabilmente utilizzata dagli aggressori per due giorni fino a che un incidente l’ha resa inservibile.

“Il mio primo pensiero – afferma Di Benedetto – va ai familiari perché non siamo riusciti a riconsegnare il loro caro vivo, ma almeno abbiamo ritrovato il suo corpo. Poi penso a tutti i cittadini, italiani e non, che hanno collaborato. Abbiamo sentito decine di persone, anche più volte. Il terzo pensiero è alla Squadra Mobile per il lavoro molto professionale e difficile che consentito di arrivare a questo risultato”.

Il pm ha ribadito le “evidenti difficoltà” nell’indagine dovute anche “alle informazioni uscite sui giornali” che probabilmente hanno messo in allarme i rapinatori spingendoli a scappare: “Hanno cominciato ad avere paura quando hanno letto sul giornale che eravamo sulle loro tracce, per un po’ di tempo erano tranquilli. In tanti negozi in cui hanno fatto acquisti con bancomat e carta di credito rubata (sono stati spesi tra i 2mila e i 3mila euro, ndr) sono stati attenti a non farsi riprendere dalle telecamere”.

Il questore di Ferrara ha lodato la “sinergia tra le varie componenti della Polizia di Stato” e il lavoro della Squadra Mobile di Ferrara, esprimendo soddisfazione “per come è stato seguito il caso e per i risultati investigativi raggiunti”.

Le indagini ora proseguono incessanti, “è questione di tempo ma li prenderemo tutti”, afferma con sicurezza il dirigente della Squadra Mobile, Andrea Crucianelli.

A stretto giro dalla diffusione della notizia arriva il commento del sindaco Tiziano Tagliani che ringrazia le forze di polizia per il lavoro fin qui svolto. “Avvisato dal Questore questa mattina circa il rinvenimento del corpo di Pierluigi Tartari e il fermo di un altra persona indagata per rapina e omicidio, ho immediatamente espresso la soddisfazione mia e quella di tutta la città per un lavoro investigativo di grande intelligenza e grande sforzo: non ci sono stati tentativi inesplorati e l’attività è stata svolta a 360 gradi fin dal primo giorno . Ciò che è accaduto e per noi tutti una situazione di profonda tristezza e dolore. Ai familiari va il mio pensiero e spero che il ritrovamento di Pierluigi possa restituire almeno un po’ di serenità. Una serenità che è dovuta anche alla comunità di Aguscello e ai ferraresi tutti fortemente scossi da un reato efferato e da una condotta di elevato spessore criminale. Grazie ancora al Questore – conclude il sindaco – alla Polizia di Stato e ai tanti volontari che hanno partecipato alla ricerca senza risparmiarsi nessuna energia”.

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