Attualità
30 Aprile 2024
Secondo il sindacato manca personale e il numero dei pazienti è superiore alla disponibilità. L'Azienda Sanitaria estense risponde punto per punto

Per Fials la psichiatria del Delta è sovraccaricata. Per Ausl le criticità evidenziate sono eccessive

di Redazione | 3 min

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Stanto a quanto comunicato da Fials (Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità) “sale la tensione all’interno del Spoi” (Servizio Psichiatrico Ospedaliero Intensivo) dell’ospedale del Delta dove “protestano i professionisti coinvolti, che negli ultimi mesi registrano un ulteriore peggioramento delle loro condizioni di lavoro, rispetto alle criticità già segnalate”.

Gli operatori sarebbero “fortemente preoccupati” per la “crescente difficoltà nel garantire la necessaria assistenza” oltre che per “un’efficace  sorveglianza e l’incolumità dei pazienti ricoverati, sempre  più complessi”. “La casistica – spiega la segretaria di Fials Ferrara Mirella Boschetti – è varia, dai  pazienti che salgono sui tetti del nosocomio, passando dalle scale antincendio, agli episodi di allontanamento dalla struttura in taxibus o con altri mezzi, ai recenti atti di  violenza fisica tra i pazienti”.

I  professionisti dicono di rilevare “una variazione nel sistema di selezione dei pazienti che dal Spdc (Servizio psichiatria di diagnosi e cura) di Cona vengono trasferiti allo Spoi dell’ospedale del  Delta”. Pare arrivino “pazienti che necessitano di  un maggior controllo, difficile da garantire a 10-11 ricoverati, anziché gli 8 stabiliti” specialmente se “spesso sono presenti 1 infermiere e 1 Oss nel turno mattino e pomeriggio”.

“La dotazione di personale – spiega la direzione dell’Ausl – può garantire l’assistenza ad 8 pazienti estendibili fino a 10; l’eventuale ricovero in soprannumero viene sempre autorizzato dalla Direzione Sanitaria, in tali casi, molto rari, si attiva il potenziamento di personale per far fronte all’incremento dei carichi di lavoro, relativa sorveglianza e monitoraggio”.

“Forte – dice quindi Boschetti – è il senso di impotenza dei professionisti chiamati a garantire la sicurezza e l’incolumità dei pazienti loro affidati che, da tempo segnalano la necessità dell’installazione di un sistema di videosorveglianza sia all’interno della struttura psichiatrica che nei punti di accesso-uscita, alfine di poter prevenire o intervenire precocemente al verificarsi di criticità, quali atti di violenza o fughe.
Purtoppo pare che in materia di videosprveglianza, i  vertici aziendali, abbiano ben altre priorità, con l’impellenza di installare ‘il grande fratello’  nelle  sale operatorie di Cona ed in futuro nelle sale operatorie degli altri nosocomi”.

“Quanto ai trasferimenti da Spdc di Cona a Spoi del Delta – interviene Ausl – è frutto con tutta probabilità dell’aumento dei ricoveri che il reparto stesso ha subìto. Non vi è, comunque, un ‘profilo’ definito e standardizzato di paziente da trasferire e della relativa gravità”. Inoltre “non si sono verificate fughe dallo Spoi, che proprio per le caratteristiche di struttura intensiva prevede uno stretto controllo dei pazienti ricoverati senza possibilità di uscire dal reparto in autonomia”. L’Azienda infine ha “previsto l’organizzazione di specifici audit interni qualora si verifichino eventi avversi di vario tipo”.

Sempre Ausl spiega che “per quanto attiene la videosorveglianza” è già stato “dato il via ad un progetto di riqualificazione e potenziamento della vigilanza attiva H24 nei 3 ospedali provinciali, che prevede la messa a sistema di punti di videosorveglianza nelle strutture finalizzato ad aumentare la sicurezza nelle articolazioni aziendali più a rischio”.
Da Fials fanno anche sapere che “il medico di struttura è assente nei giorni  festivi e prefestivi e, nei feriali  dalle ore 16,  tutta la notte fino alle ore 8 del giorno dopo; è attiva solo la consulenza telefonica richiesta dall’infermiere del Spoi al medico di guardia del Spdc di Cona”.

Per questo il sindacato sollecita “interventi organizzativi e strutturali urgenti, l’adeguamento della dotazione organica al numero di pazienti ricoverati 10-11 ed alle loro reali necessità assitenziali e di sorveglianza per la tutela dei pazienti e per il benessere organizzativo e la tutela degli operatori sanitari”.

Chiedono inoltre un’informativa “chiara inerente lo stato dell’arte posti letto e la riorganizzazione prevista per le strutture psichiatriche ospedaliere Spdc-Spoi e delle Residenze Psichitriche con relativa dotazione e distribuzione dei posti letto pubblici provinciali”.

“È infine di prossima attivazione (oggetto di negoziazione sindacale) la reperibilità medica nelle fasce orarie non coperte da guardia attiva, così da supportare il personale Spoi nel proprio lavoro in tutti i momenti della giornata, per gestire potenziali situazioni di criticità”.

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