Politica
23 Settembre 2014
A Ferrara per accendere 'un Faro': “Da Renzi una bugia al mese”

Flavio Tosi studia da leader del centrodestra

di Redazione | 3 min

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Da sinistra: Giovanna Stefanelli, Flavio Tosi e Giovanni Cavicchi

Da sinistra: Giovanna Stefanelli, Flavio Tosi e Giovanni Cavicchi

“Renzi ha vinto perché moltissimi di centrodestra non sono andati a votare: oggi c’è un partito unico che rischia di continuare a vincere per abbandono degli avversari”. Ne è convinto il sindaco di Verona nonché segretario della Liga Veneta Flavio Tosi, che nel tardo pomeriggio di ieri si è però palesato in Galleria Matteotti nella veste di presidente della Fondazione ‘Ricostruiamo il paese’, che ha l’obiettivo di sostenere le primarie del centrodestra e la sua candidatura ad aspirante premier della coalizione. Ad ascoltarlo una quarantina di persone, con cui ha – metaforicamente – acceso un faro anche a Ferrara, il 33esimo.

“Tutti mi chiedono qual è il rapporto tra Fondazione e Lega – ha esordito –, io rispondo che sono due progetti paralleli: lavorano nella stessa direzione, però sono diversi. Io sono in Lega da 23 anni, però non ho vinto e rivinto solo grazie ai voti dei leghisti, e così ha fatto Maroni in Lombardia”. E in effetti ad ascoltarlo c’era anche un bel po’ di Forza Italia (Vittorio Anselmi, Matteo Fornasini, Paola Peruffo) e persino un po’ di Udc (Davide Verri).

La Fondazione, che è nata nell’ottobre dello scorso anno, si è data dunque l’obiettivo di “rimettere insieme i pezzi del paese e del centrodestra – ha continuato il primo cittadino scaligero – che significa la stessa cosa, visto che l’Italia non è un paese di sinistra, la gente non vuole un eccesso di Stato”. Da fare però c’è parecchio visto che le varie anime sono andate in ordine sparso sia a livello locale sia nazionale.

Se da noi per lo meno Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia si sono coalizzati alle ultime elezioni, “a Roma Renzi si trova come unica opposizione Lega e Fdi, mentre il Nuovo centrodestra è al Governo”. Con i berlusconiani la vicenda è più complicata, ha ricostruito sempre Tosi, “visto che dovrebbe stare all’opposizione ma in realtà la principale stampella di Renzi è proprio Silvio. Per non dire dei media, che nella quasi totalità fanno da coro al Governo”.

Lui ovviamente sarebbe per un’opposizione a tutto campo, contro un esecutivo “che racconta bugie in maniera periodica, così la gente se le dimentica”. E giù l’elenco: “il 12 marzo il premier si è impegnato a spendere tre miliardi e 700 milioni in sicurezza scolastica: con una semplice proporzione a Verona sarebbero dovuti arrivare 18 milioni. Invece sono stati spesi solo 400 milioni, e a Verona ne sono arrivati 90mila: con quella cifra sostituisco le finestre di una scuola e basta”.

Non va meglio con gli 80 euro. “A parte che in media sono 54 netti – ha contestato Tosi citando il segretario generale Cisl Bonanni – coperti in parte aumentando le tasse e in parte autorizzando nuovo debito fino a 40 miliardi. E meno male che avevamo detto che il debito andava ridotto”.

Tra una bugia e l’altra, Tosi è convinto che l’ex rottamatore abbia ancora poco da durare. “Le elezioni si terranno più in fretta di quanto si pensa, con una bugia al mese non si va avanti tre anni. Tra sei mesi o un anno – ha concluso – vedrete che Renzi dirà che non è riuscito a fare le riforme e chiederà una nuova investitura. Ecco, noi facciamoci trovare pronti. È pensabile che Berlusconi non sarà più il nostro leader, e l’unico modo per ricreare fiducia nei nostri elettori sono le primarie”.

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