Nella circolazione stradale ci sono le regole, ci sono quelli che le trasgrediscono e ci sono quelli che le debbono far rispettare. In questo contesto è doveroso esigere dagli automobilisti il massimo rispetto del codice della strada, anche se la dimensione del cartello e la mimetizzazione del veicolo con il portellone aperto lascia alquanto perplessi sul rispetto da parte degli addetti ai controlli delle prescrizioni della circolare Maroni:
“7. SEGNALAZIONE DELLE POSTAZIONI DI CONTROLLO
L’art. 142, comma 6-bis, C.d.S. impone che le postazioni di controllo per il rilevamento della velocità siano:
a) preventivamente segnalate;
b) ben visibili;
c) le caratteristiche costruttive dei segnali stradali utilizzabili (forma, colore di fondo, dimensioni dei caratteri, ecc.) sono quelle previste dal Reg. Esec. C.d.S. per i segnali di indicazione.
7.1. Disposizioni per rendere visibili le postazioni di controllo della velocità
Le postazioni di controllo mobili possono essere rese ben individuabili ricorrendo, ove possibile, all’impiego di autoveicoli di servizio con colori istituzionali.”;
e della giusta valutazione della Massima di Cassazione:
“Autovelox occultato? È truffa contro gli automobilisti: Cassazione Penale sez. II, sentenza 23.05.2013 n°. 22158
L’occultamento dell’autovelox costituisce truffa contro gli automobilisti. Il sequestro dell’apparecchiatura è legittimo anche nel caso in cui questa sia regolare.”
Certo che i Comuni hanno avuto tagli alle risorse, ma le sanzioni stradali dovrebbero avere solo finalità educative e non divenire un’ulteriore gabella a carico dei cittadini, non trascurando la constatazione che gli incidenti non sembrano diminuire, nonostante questa discutibile tipologia di controlli.
Anio Benazzi
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