Politica
18 Aprile 2014
Appello ai sindaci per partecipare alla conferenza dei servizi e ai comitati per organizzare un ciclo di incontri

No Triv: “Blocco estrazioni solo a parole”

di Redazione | 2 min

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di Elisa Fornasini

OLYMPUS DIGITAL CAMERA“Noi non ci arrendiamo ma speriamo nella partecipazione”. È questa la posizione espressa da Irene Gigante, Paolo Sita e Simona Torreggiani del comitato No Triv di Ferrara alla luce della rivelazione del rapporto Ichese. La partecipazione è richiesta su due fronti: dai sindaci della provincia e dagli altri comitati.

L’appello lanciato ai sindaci del Ferrarese è quello di partecipare alla conferenza dei servizi che dovrà tenersi in Regione (“ma non si sa quando”) in merito al progetto che riguarda il Ponte del Diavolo. “Masi Torello, Voghiera e Argenta hanno già dato la loro adesione – spiega Gigante – ma l’invito è esteso a tutti gli altri sindaci di inviare la loro richiesta di partecipazione via pec alla Regione”. La seconda proposta, per cui entrano in gioco gli altri comitati, è quella di organizzare una settimana di incontri formativi per poter affrontare tutte le questioni ambientali che interessano il territorio (trivellazioni, geotermia, acqua e inceneritore) e, soprattutto, per scoprire la posizione in merito di tutti i candidati sindaci di Ferrara e Provincia.

Per quanto riguarda le ultime scoperte della commissione Ichese, non fioccano parole gentili per nessuno. In primis per il sottosegretario Alfredo Bertelli (“a marzo gli abbiamo chiesto chiarimenti sugli esiti della commissione e ci ha risposto che erano in alto mare, quando invece avevano i risultati da febbraio”) e per l’assessore regionale Gian Carlo Muzzarelli (“ha detto di non essere a conoscenza degli esiti, ma come è possibile? È lui che firma i documenti, viene pagato per non lavorare?”). “Abbiamo assistito all’assemblea regionale – continua Gigante – e, nonostante tutte le menzogne della Regione, siamo riusciti a ottenere il blocco delle trivellazioni”. Ma anche in questo caso, secondo gli attivisti, tira aria di malcontento. “La nostra proposta di revoca dei pozzi attualmente esistenti non è stata accettata – commenta Gigante – mentre il blocco delle trivellazioni, per ora, rimane una promessa solo verbale perché non c’è ancora niente di scritto”.

Parole dure anche da Sita: “Manca un programma energetico serio che abbia una logica sensata se non quella di rovinare il territorio speculando sulle nostre vite. La soluzione la può dare solo la politica, mentre ora siamo in preda agli umori del giorno dei vertici”. Come per la nomina della seconda commissione incaricata di studiare la correlazione tra trivellazioni ed eventi sismici. “La Regione ha concesso 90 giorni prima di esprimersi, con tempi così ristretti com’è possibile fare una ricerca approfondita?” è l’ultima domanda, per ora retorica, lanciata dagli attivisti.

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