Economia e Lavoro
16 Novembre 2013
Un venerdì mattina di mobilitazione indetta da Cgil, Cisl e Uil contro la legge di stabilità

Sciopero, sindacati: “Occorre uno shock fiscale”

di Redazione | 2 min

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di Elisa Fornasini

Il tempo atmosferico avverso non ha fermato lo sciopero indetto da Cgil Cisl Uil contro la legge di stabilità e l’austerity. La manifestazione ha registrato infatti una buona partecipazione e chi arrivava in piazza Municipale si è trovato, ieri mattina dalle 9.30 alle 11, di fronte a uno schieramento di ombrelli dei sindacati dei lavoratori. L’iniziativa – inserita in un piano di mobilitazione nazionale voluto dai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti – era volta a cambiare il segno della legge di stabilità.

Una legge definita “iniqua, debole e non in grado di risollevare le sorti del Paese e di determinare il cambiamento necessario per uscire dalla crisi”. Sul palco si sono succeduti gli interventi di Cristiano Zagatti della Fp-Cgil, Gino Boari dipendente Telecom e Laura Gulinati della Spi-Cgil. Non sono mancati anche contributi di Raffaele Atti, Massimo Zanirato e Paolo Baiamonte, rispettivamente segretario della Cgil, Uil e Cisl. Il discorso finale di chiusura dello sciopero spettava al segretario confederale nazionale della Uil Paolo Carcassi.

Tutti gli interventi vertevano sulla necessità di cambiamento dei termini della politica economica, soprattutto attraverso la riduzione fiscale per i lavoratori e per i pensionati. Una misura possibile anche a saldi invariati recuperando risorse da una revisione della tassazione sulle rendite finanziarie. In questo modo sarebbe possibile un’operazione di redistribuzione fiscale, vista dai sindacati come unica via per uscire dalla crisi e per una maggiore equità fiscale.

Questa decisa operazione di redistribuzione del reddito in favore di lavoratori e pensionati, infatti, viene inserita all’interno di un percorso economico che loro vedono molto chiaramente. L’idea di base è che se i lavoratori avranno più risorse compreranno di più, se compreranno di più aumenterà la domanda e se aumenterà la domanda aumenterà il lavoro, così via fino al rilancio del sistema produttivo. In pratica aumentare la domanda per il rilancio dell’economia interna e, conseguentemente, per uscire dalla crisi.

Ma dove trovare i soldi? Per una seria riforma fiscale propongono uno ‘shock’ che coinvolge l’evasione fiscale, che si aggira intorno ai 130 miliardi, e i giochi online che hanno un introito di 50 miliardi l’anno. Fra le altre misure proposte, quella di varare un aumento delle detrazioni fiscali, detassare il salario di produttività e correggere la nuova tassazione immobiliare (Trise) cancellando la prevista riduzione delle agevolazioni fiscali.

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