Comacchio
27 Giugno 2013
I rappresentanti della Conferenza socio sanitaria approvano il piano strategico. Marco Fabbri esce dall'aula per protesta

Sanità, restano solo quattro ospedali

di Redazione | 3 min

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Passa con 20 voti a favore, un astenuto (il sindaco di Bondeno Alan Fabbri) e uno contrario (l’assessore comunale di Sant’Agostino Roberto Lodi) -e con il sindaco di Comacchio Marco Fabbri che, come promesso, ha abbandonato l’aula in cui era riunita la Conferenza territoriale socio sanitaria- il piano strategico di riorganizzazione, qualificazione e sostenibilità della sanità ferrarese.

Tre ospedali – quelli di Comacchio, Bondeno e Copparo – verranno trasformati in casa della salute, con circa 15 posti letto ognuna, perdendo pronto soccorso e degenze, seguendo la sorte di Portomaggiore, Codigoro e Sant’Anna in corso Giovecca. In mezzo a queste sei case della salute satelliti ci sarà Cona, il centro della provincia, punto di riferimento per l’alta specialità. Al Sant’Anna si affiancheranno i tre ospedali territoriali del Delta a Lagosanto, di Argenta e Cento.

“Siamo arrivati dopo diversi anni di discussione ad approvare un piano strategico che concretizza un modello di che ci consentirà di fare meglio spendendo meno”, annuncia soddisfatta la presidente della Provincia Marcella Zappaterra. Il modello voluto dalla Regione è quello denominato hub and spoke, ovvero un modello basato sulla concentrazione della prestazioni più complesse in un numero limitato di centri o in un unico centro (hub), rappresentato in questo caso dall’ospedale di Cona , la cui attività dovrà essere fortemente integrata, attraverso connessioni funzionali, con quella dei centri ospedalieri periferici (spoke) individuati nei tre ospedali di Cento, Argenta e del Delta. Ad essi si affiancheranno le case della salute, fra esse quelle di Bondeno, Copparo e Comacchio alle quali si aggiungerà quella dell’anello di corso Giovecca.

“La vera soddisfazione”, continua la presidente della Provincia, “è che i comuni sono andati oltre gli interessi campanilistici facendo uno sforzo per avere una visione più ampia, di struttura e di rete della questione sanità”. Soddisfatta anche l’assessore comunale alla sanità Chiara Sapigni: “concentrare i servizi in alcuni nodi permette di migliorare la qualità”.
Non tutti però sono così positivi. Come già annunciato nel suo intervento, e come anticipato da Estense.com (vai all’articolo), il sindaco di Comacchio Marco Fabbri, non vedendo raccolte le sue proposte, ha abbandonato l’aula prima della votazione: “il regolamento della Conferenza promuove la partecipazione dei consigli comunali per prendere le decisioni ma i cinque giorni che abbiamo avuto a disposizione non erano sufficienti”, afferma Fabbri che lamenta anche un’assenza di trasparenza: “il regolamento prevede che la Conferenza sia pubblica e invece anche questa è stata fatta a porte chiuse, non è trasparente ed è una cosa grave. Abbiamo comunque portato la nostra proposta per una riorganizzazione vera con il coinvolgimento dei privati”, continua il sindaco pentastellato, “due grossi gruppi privati della Regione sono pronti a farsi avanti per gestire il San Camillo”. Proposte e osservazioni non accettate, “anche perché bisogna vedere cosa significa l’intervento del privato e a quali condizioni accetterebbe, se si tratta di privatizzazione o di convenzionamento dei servizi”, spiega Zappaterra, “ma le porte per il confronto istituzionale sono sempre aperte”.

Il piano approvato, passibile di ulteriori modifiche, vede solo delle piccole variazioni rispetto a quanto già fatto trapelare nei mesi scorsi: il punto di primo soccorso a Comacchio passa dalle 14 ore giornaliere alle 24 per i mesi estivi e la pediatria di Lagosanto torna ad essere 24 ore su 24.

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