È iniziato il processo alle due persone coinvolte nella vicenda dei “trans al grattacielo”. Nell’ottobre del 2011 i carabinieri scoprirono un giro di prostituzione di transessuali brasiliani all’interno di un appartamento ai piani bassi di una delle torri del grattacielo, in via Felisatti. Sette persone furono denunciati dai carabinieri del Norm di Ferrara in quanto clandestini, mentre uno di loro venne accusato di favoreggiamento della prostituzione e dell’immigrazione clandestina.
L’operazione era culminata con l’irruzione nell’appartamento segnalato da “una fonte confidenziale”, come ha chiarito ieri in aula il maresciallo dei carabinieri Fusco. Alla fonte confidenziale si erano aggiunte le segnalazioni di diversi cittadini (vai all’articolo). Gli investigatori trovarono i recapiti telefonici su siti internet dedicati e fissarono un finto appuntamento.
Quando i carabinieri entrarono nell’appartamento di via Felisatti, in una delle due torri del grattacielo, all’interno si trovavano quattro trans. Nella circostanza si appurò che, collegato all’appartamento del grattacielo, ve n’era un altro a Santa Maria Maddalena in cui vennero estesi i controlli e dove furono rintracciati altri tre brasiliani, colleghi degli altri, che però non stavano in quel momento ‘esercitando’. Fra questi ultimi si trovava la persona, un 38enne brasiliano, che aveva la disponibilità di entrambi gli appartamenti e che si faceva rimborsare per l’affitto e le spese. Il 38enne, Tais Dutra De Morais Castro, clandestino (difeso dall’avvocato Giovanni Sorgato), non risultava titolare di alcun contratto di affitto con il proprietario dell’appartamento, Loriano Nannetti, 85 anni, difeso dall’avvocato Giampaolo Remondi.
Questi ultimi due sono ora imputati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e dell’immigrazione clandestina (il “gestore” brasiliano) e di cessione di fabbricato in affitto a straniero irregolare (il proprietario ferrarese).
Davanti al tribunale collegiale (Matellini, Rizzieri, Landolfi) e al pm Proto si dovranno presentare alla prossima udienza – se ancora reperibili – i transessuali che venivano ‘ospitati’ nell’appartamento per prostituirsi.
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