Cronaca
5 Aprile 2013
I dubbi e i timori sorti nell’incontro pubblico a Malborghetto sulla realizzazione della centrale

Geotermia, le voci dei cittadini

di Redazione | 3 min

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IMG_0149di Marcello  Celeghini

“Siamo qui a difendere il nostro territorio da Hera” gridano i tantissimi cittadini presenti all’incontro pubblico a Malborghetto di Boara con il sindaco Tiziano Tagliani per discutere sulla decisione di Hera, avallata dall’amministrazione comunale, di realizzare la nuova centrale geotermica in Via Conchetta, nei pressi dell’ex inceneritore.  Inizialmente l’incontro doveva tenersi nella sede della Fondazione Navarra ma, visto l’impressionante afflusso di gente anche da altre zone della città e della Provincia, si è deciso sul momento di spostare il dibattito, grazie alla grande disponibilità di don Alessandro Denti, nella vicina e decisamente più capiente chiesa parrocchiale del paese.

“Hera fin dal 2009 – afferma Tagliani iniziando il proprio intervento,  più volte interrotto dagli astanti,  in un clima molto teso –  ci ha chiesto di valutare l’estensione della rete del teleriscaldamento anche nella zona Est della città. Nel quadrante Ovest è una rete che esiste già da venticinque anni che ha i pozzi geotermici nella zona di Casaglia ed alimenta all’incirca 35mila appartamenti in città senza l’impiego delle singole caldaie. Ora Hera ci chiede la possibilità di allacciare alla rete altri 22mila appartamenti  nel quadrante Est, e considerato il fatto che dalle ultime analisi del sottosuolo è risultato che sotto la zona Est della città passa una faglia di acqua calda identica a quella di Casaglia, ci è parso sensato e giusto prendere in esame il fatto di realizzare nuovi pozzi geotermici anche in quest’area, senza stabilire a priori il luogo esatto dove perforare. Era stata individuata l’area nei pressi di via Pioppa a Pontegradella- continua il Sindaco- ma, dopo le proteste Hera, ci ha portato un’alternativa, ovvero di spostare le perforazioni nell’area dell’ex inceneritore che,  è sufficiente prendere una cartina  per osservarlo,  è un sito migliore perché meno abitato di quello di Pontegradella. Naturalmente noi valutiamo il pericolo anche per una singola persona, non facciamo un discorso di numeri.  Dico a chiunque mi voglia esporre i suoi personali disagi e problemi che ricevo ogni giorno nel mio studio e sono disposto ad ascoltarvi uno ad uno”.

“A parte il fatto che secondo me non è ancora ben chiara la motivazione che vi ha spinto a progettare di realizzare la centrale qui – interviene il signor Ferrante-, c’e anche da tenere in considerazione il fenomeno del “fracking”, ovvero viene buttato dell’esplosivo durante la trivellazione, e questo produce, oltre ad onde sismiche, veri e propri terremoti. In altre nazioni questo metodo è vietato per legge, in Italia si dice che non si fa anche se in realtà è impiegato eccome”.

Interviene poi il signor Luigi Barabani che ci tiene a precisare di essere residente nel quartiere Doro e di avere un appartamento di proprietà in centro storico che si appoggia al teleriscaldamento. “Io porto la testimonianza di un cittadino che utilizza già il teleriscaldamento e vi posso dire che non è per nulla come ve lo descrive Hera. Dopo aver usufruito per i primi due anni di prezzi agevolati, ora di anno in anno il costo del servizio di Hera aumenta sempre più. Nella mia casa ho il riscaldamento autonomo a metano e pago la metà rispetto all’appartamento servito dal teleriscaldamento. Ora ditemi quale sarebbe il guadagno per i cittadini? Solo le politiche aziendali di Hera trovano giovamento dalla geotermia”.

“Se non ci fossero problemi geosismici accertati- afferma Angelo Storari,  esponente del Movimento 5 Stelle –  potremmo anche accettare la centrale, soprattutto se il progetto fosse quello di prendere l’acqua calda sotto terra e mandarla direttamente nelle case.  Il problema è che il progetto non prevede questo. Infatti  per portare l’acqua a temperatura viene messa in funzione Turbogas e le varie turbine di metano sparse per la città”. Sono già stati annunciati altri incontri prossimamente non appena la situazione si evolverà ulteriormente.

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