Comacchio
2 Agosto 2012
La ‘minaccia’ dei sindaci dei comuni colpiti dal piano di tagli

“Poste, chiusura in massa dei conti correnti”

di Redazione | 4 min

Leggi anche

Pizzarotti incontra Anselmo: “Coalizione sempre più forte”

"Vista l'attuale amministrazione di Ferrara, vi troverete anche Vannacci come candidato". Si presenta con una battuta Federico Pizzarotti, in corsa alle europee con Azione. "Ma forse sarebbe meglio rimanere tra emiliano romagnoli per raccontare le nostre potenzialità che vogliamo portare in Europa"

Amianto. A Ferrara aumentano i casi di mesotelioma

La dottoressa Antonia Maria Guglielmin fa il punto su alcuni dati relativi agli infortuni e alle malattie professionali, in occasione della Giornata mondiale della sicurezza e della salute sul lavoro e delle vittime dell'amianto che ricorre il 28 aprile di ogni anno

CoopCastello, grido d’aiuto ad Anselmo: “Invertiamo la rotta che ci ha danneggiato”

Il candidato sindaco del centro sinistra Fabio Anselmo, nel pomeriggio di venerdì 26 aprile, è andato a fare visita alla Società Cooperativa Castello nei giardini di via Panetti. Una quarantina di persone, abitanti nel complesso e non, hanno accolto il candidato, che ha ascoltato con attenzione le parole di Loredano Ferrari e Massimo Buriani in merito alla situazione che sta attualmente vivendo la cooperativa

Sono sul piede di guerra i sindaci dei comuni colpiti dal piano di tagli di Poste italiane, che potrebbe portare alla chiusura in provincia di sedici uffici. Martedì un incontro a livello regionale ha forse messo in moto qualcosa, ma hanno preferito confermare l’impegno di ieri mattina in Castello per fare il punto della situazione, e ricordare un’arma a disposizione dei loro cittadini: la chiusura in massa dei conti correnti aperti presso Poste italiane.

Per il sindaco di Ostellato Andrea Marchi, che nel proprio territorio vede a rischio l’ufficio di Rovereto, la “mancanza di comunicazione e concertazione” da parte di Poste significa “mancanza di correttezza istituzionale: un promotore di servizi che i cittadini pagano profumatamente non può non confrontarsi con la propria clientela”. Pesa, come sottolineato da tutti gli altri colleghi, la collocazione degli uffici da chiudere, “in centri periferici i cui residenti hanno un’età media che spesso è la più elevata del territorio comunale”. Ecco allora perché Marchi chiede concertazione e soprattutto nessun “compromesso al ribasso”, della serie: qualcuno lo salviamo, qualcuno no.

D’accordo il primo cittadino copparese Nicola Rossi, che di uffici a rischio ne conta due (quello di Saletta e quello di Sabbioncello san Vittore), e pure l’argentano Antonio Fiorentini, che teme per Ospital Monacale e Anita: “non vorrei mai essere messo di fronte al giochino di scegliere uno o l’altro dei due – conferma quest’ultimo –, sarebbe una beffa”. Intanto nelle due frazioni è in corso una raccolta di firme a difesa degli uffici: ad Anita si è arrivati a quota 224 su 630 residenti, ad Ospitale a 300 su 860, e Fiorentini è primo firmatario di entrambe. “Non vanno bene né il metodo né la sostanza – insiste l’argentano –, qui ci prende di mezzo sempre la povera gente, quella che più ha bisogno di servizi: fa incarognire che nella crisi speculativa in cui ci troviamo debbano essere colpiti gli uffici postali delle frazioni”.

Qualche cartuccia in canna però i sindaci sono sicuri di averla, come spiega il sindaco di Ro Filippo Parisini, che deve difendere gli uffici di Ruina (500 finora le firme raccolte) e Alberone (700). “Già dieci anni fa – ricorda – il Comune firmò una convenzione con Poste, con cui si stabilì che le avrebbe versato 10mila euro l’anno perché svolgesse alcuni servizi multifunzione. Non voglio dire che abbiamo comprato l’apertura dell’ufficio, ma sicuramente la pubblicazione di avvisi del comune sulle sue bacheche sì”. Anche da queste parti a risentire della chiusura sarebbe una popolazione anziana, “con poca mobilità e senza alfabetizzazione informatica”, pronta però, in una “lotta non violenta”, ad un’arma non da poco: “la chiusura in massa dei conti correnti aperti presso Poste italiane”, minaccia il sindaco di Ro.

Due pure a Mesola gli uffici a rischio, ha ricordato il sindaco Lorenzo Marchesini, quello di Monticelli e quello di Massenzatica, e “non c’è un sistema di mobilità delle persone che potrebbe sopperire a queste chiusure – ricorda –: creerebbero danni immani, superiori al vantaggio economico. Se l’operazione continua la coesione sociale è a rischio, e io non sono disposto a mediare”. Pure da lui lo stesso avvertimento di Parisini: “questi uffici gestiscono masse di risparmio notevoli, che certo non sono garantite”.

Marco Fabbri e Paola Ricci si dividono un altro ufficio a rischio, quello di Vaccolino, che si trova in territorio comacchiese ma in una frazione è a cavallo di due comuni. “Poste italiane ci ha avvisato attraverso i media – premette il primo –, e ci interesserebbe avere dati che dimostrano la non economicità del mantenimento. Tra l’altro l’ufficio è ubicato in un immobile di proprietà del comune, per cui paga un canone di 200 euro che siamo disposti ad azzerare, ed è l’unico sulla Romea, attrattivo anche per chi vi transita”.

“E pensare – conclude la seconda – che si è stati di recente obbligati ad aprire un conto corrente per l’accredito di assegni pensionistici superiori ai mille euro. Una vera beffa”.

Non è detta in ogni caso l’ultima parola: ieri i vertici regionali di Poste italiane, dopo un incontro tra le province emiliano-romagnole, hanno dato mandato ai vertici provinciali di trattare con i comuni, “e noi ora attendiamo risposte alle nostre lettere”. Va ricordato che a rischio sarebbero anche gli uffici di Burana, Gavello, Reno Centese, Marrara, Monestirolo e Villanova di Denore.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com