Sono sul tavolo dei legali di Adiconsum di Ferrara le lettere di diffida con oggetto “Iva sulla Tia” che invitano Comune e Hera a restituire le somme ritenute indebite. Somme pagate di bolletta in bolletta e che, per Corte Costituzionale e Cassazione, non erano dovute.
La recente pronuncia della Corte di Cassazione con la sentenza del 9 marzo scorso, la numero 3756, afferma che l’utente ha diritto di chiedere il rimborso dell’Iva pagata sulla Tia, la tariffa di igiene ambientale. Questo perché, come sostenuto in innumerevoli occasioni da varie associazioni di consumatori, l’Iva sulla Tia non è dovuta.
Già la sentenza della Corte costituzionale n. 238 del 2009 aveva dichiarato che la Tia è estranea all’applicazione dell’Iva, dal momento che si tratta di una entrata di natura tributaria che per sua natura non è soggetta ad imposta sul valore aggiunto. Tale sentenza era poi stata ribaltata da una disposizione interpretativa del decreto legge 78/2010 espressa dal dipartimento delle politiche fiscali nella circolare n. 3 del 2010 che aveva dichiarato la Tia entrata patrimoniale soggetta ad Iva.
Ora la sentenza della Cassazione del 9 marzo annulla quanto espresso nella circolare e legittima i ricorsi per importi quantificabili tra i 200 e i 300 euro l’anno per singola famiglia. Adiconsum ha già raccolto una ventina di contribuenti, per i quali chiederà il rimborso di quanto versato e non dovuto a partire dal 2003 (prima di allora c’era la Tarsu). Nella missiva si diffiderà inoltre amministrazione e azienda erogatrice dall’applicare l’Iva in futuro.
Hera e Comune avranno 60 giorni di tempo per rispondere e provvedere alla restituzione. “Se non riceveremo riscontri positivi – mette le mani avanti Adiconsum – porteremo le cause davanti alla commissione tributaria”.
L’azione legale dell’associazione di consumatori cerca di anticipare i tempi legislativi, che prevedono per il 1 gennaio 2013 la scomparsa dell’imposta sul valore aggiunto con la nuova tassa sui rifiuti, la Tares prevista dal decreto “Salva-Italia”, che sotituirà le attuali forme di prelievo sui rifiuti.
Adiconsum invita i contribuenti che volessero aderire all’azione legale a contattare i propri avvocati al numero 0532777616 o alla mail adiconsum.ferrara@cisl.it.
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