Cronaca
5 Maggio 2012
I consulenti delle società di revisione contestano la perizia

Guerra tra esperti al processo Coopcostruttori

di Marco Zavagli | 2 min

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È guerra tra esperti ora al processo Coopcostruttori. Dopo la relazione dei periti sui bilanci dell’azienda argentana, ieri è toccato ai consulenti di parte cercare di confutare le conclusioni di Claudio Gandolfo e Stefano Montanari.

Le tre società di revisione Reconta, Uniaudit e Ria, i cui vertici figurano come imputati nel processo, sono state accusate dai periti di non aver espresso “un giudizio avverso o in via subordinata dichiarare l’impossibilità di esprimere un giudizio” per ogni bilancio a loro sottoposto. Una “non certificazione”, inoltre, avrebbe tutelato anche i soci, secondo Gandolfo e Montanari, per l’impossibilità di sottoscrivere azioni di partecipazione cooperativa.

Ma un giudizio, se non proprio avverso quantomeno “non positivo” e “con riserva”, Uniaudit lo espresse nel ’96 e ’97, secondo il prof. Renzo Costi, consulente della società di revisione, che contesta la presunta falsità della valutazione data ai bilanci argentani: “al massimo si può parlare di un giudizio non corretto ma non che prospettasse una realtà falsificata; questo consente di fare una distinzione tra accertamento degli eventi da un lato e la loro valutazione complessiva dall’altro”.

Quanto all’eventualità che certi giudizi possano aver arrecato danno ai soci sottoscrittori, Costi si basa sul “principio della caratteristica dei destinatari dell’informazione”, per dire che “i destinatari di quelle relazioni erano i consiglieri, non i soci, e soprattutto l’associazione nazionale di categoria (Legacoop, ndr) che doveva esprimere la propria funzione di vigilanza”. Quindi quei giudizi “non potevano trarre in inganno i soci perché non erano a loro destinati”.

Il consulente ha un attimo di esitazione quando l’avvocato di parte civile Carmelo Marcello gli fa notare che gli stessi rappresentanti delle società di revisione andavano alle assemblee dei soci dove si illustrava e votava il bilancio. “Non mi risulta…”, si limita a dire.

Sul tema della continuità aziendale, invece, i periti – secondo Costi – “sono abbastanza sfumati”, “perché il richiamo avviene dopo la formulazione del giudizio; se è stato formulato un giudizio vuol dire che questo è stato fatto sul presupposto della continuità aziendale. In sostanza si dà per scontato che essa esistesse”.

Per la seconda società di revisione implicata nel crac Coopcostruttori, Reconta (che certificò i bilanci della cooperativa nel ‘94 e nel ’95), ha parlato il consulente Matteo Caratozzolo. Alla prossima udienza, fissata per venerdì 11 maggio, parlerà Aldo Lo Iacono per Ria (anni 2000 e 2001).

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