Politica
7 Marzo 2012
Parte del blog si schiera contro Grillo. La solidarietà del sen. Balboni: “No allo sciacallaggio politico”

Tavolazzi era già nella ‘lista nera’

di Marco Zavagli | 3 min

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Valentino Tavolazzi sarebbe stato già da tempo nella “lista nera” di Beppe Grillo. Il post in favore della due giorni di Rimini potrebbe essere stata solo la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. È quanto fanno capire i bene informati interni al Movimento 5 Stelle che però non vogliono assolutamente uscire allo scoperto.

A provocare l’entrata del consigliere ferrarese e della lista Progetto per Ferrara nella black list di Grillo sarebbe stata l’organizzazione, lo scorso novembre, del Democracy Day a Ferrara (vai all’articolo), una iniziativa nata senza l’avvallo del leader del Movimento, così come quella di Rimini (della quale però Tavolazzi non era tra gli organizzatori).

Tavolazzi potrebbe quindi non essere il primo degli espulsi (ma il condizionale è d’obbligo fino a conferma, o smentita, da parte dello stesso Beppe Grillo). Il comico genovese non gradirebbe una presunta frangia interna che vorrebbe mettere in discussione la sua leadership, discutere di candidati premier, attenuare l’influenza di Casaleggio. Ma anche “l’insufficienza del portale come strumento esaustivo per la partecipazione diretta, che trova così spazio di discussione in luoghi esterni”, aggiunge Tavolazzi. “Il nesso è nella democrazia interna – conferma il consigliere – che non sembra essere un obiettivo prioritario. L’uno vale uno va dimostrato non solo a parole”.

Quanto all’espulsione, invece, lo stesso popolo grillino si è spaccato sul metodo adottato dal suo guru per mettere alla porta l’amico diventato scomodo. Nel blog di Grillo si leggono centinaia di manifestazioni di solidarietà in favore di Tavolazzi, così come su facebook.

All’interno del social network è stata anche creata la pagina “Io sto con Valentino Tavolazzi”, creata da un grillino di Firenze, che spiega in introduzione: “Non conosco Valentino Tavolazzi , ma il motto “colpirne uno per educarne 100” non l’ho mai digerito. Sono un attivista del meetup di Firenze da 5 anni e sono pronto a subire le stesse conseguenze”.

Sempre su facebook si accalcano anche gli sfottò, alcuni ironici altri meno signorili. Non mancano gli avversari che si schierano invece pro-epurato, come Alfredo Valente, di Rifondazione Comunista, tra i primi ad esprimere solidarietà dalla rete. Via mail arriva invece quella del senatore Alberto Balboni, che legge come “paradossale la condizione kafkiana di essere espulso da un non-partito sulla base di un non-statuto in quanto ‘colpevole’ di aver violato non-regole, anzi di non averne ‘compreso lo spirito’”.

“Ogni decisione – aggiunge Balboni – è demandata alla più totale discrezionalità del leader. Sinceramente mi sembra inquietante. E’ forse l’ennesimo frutto avvelenato dell’antipolitica”. Il parlamentare ferrarese ammette che “le idee politiche di Tavolazzi da sempre sono molto lontane dalle mie, anche se recentemente ho constatato che su certe vicende e in particolare su certi scandali locali le nostre posizioni hanno spesso coinciso, tuttavia credo che in questa vicenda meriti la solidarietà di quanti ritengono un valore la democrazia interna delle formazioni politiche, a prescindere da come si autodefiniscono (partiti, movimenti, liste civiche ecc.). Vedo invece che altri sembrano gioire di questo infortunio occorso a Tavolazzi all’interno del suo Movimento per delegittimarlo in quanto esponente dell’opposizione. Un’operazione di sciacallaggio politico dal quale sento il bisogno di prendere le distanze con la massima determinazione”.

Da parte sua, Tavolazzi assicura di “non cercare poltrone, non sono candidabile alla politiche, perché il mio mandato di consigliere scade nel 2014. Ho rinunciato a gettoni e rimborsi in Comune. Da almeno 10 anni conduco battaglie esclusivamente nell’interesse della mia città, dei cittadini e, dal 2008, del M5S”. L’ormai ex grillino difende il “lavoro che abbiamo fatto in questi anni, che è tracciato in rete. Lo conoscono le centinaia di eletti ed attivisti del Movimento in Emilia e fuori. Ne siamo orgogliosi e per questo ci sentiamo feriti. L’espulsione dal M5S è un’ingiustizia anche per Progetto per Ferrara, per chi da anni lavora al mio fianco per organizzare banchetti, assemblee, referendum, campagne elettorali”.

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