Cronaca
12 Gennaio 2012
Materiale non idoneo e costi gonfiati. “Ma non c’è pericolo di crollo”

Cona: 13 indagati per truffa, falso e abuso di ufficio

di Marco Zavagli | 3 min

Leggi anche

Bimbo annegato in piscina. S’indaga per omicidio colposo

Per la tragica fine del bambino tedesco (ma di origini turche, ndr) di 6 anni, morto dopo un tuffo nella piscina del campeggio Tahiti di Lido delle Nazioni, la Procura di Ferrara ha ora aperto un'inchiesta - al momento contro ignoti - per omicidio colposo

Annegato da eroe. “Ha sovrastimato le proprie capacità natatorie”

Non ci sarà nessuna autopsia sul corpo di Aymane Ed Dafali, il 16enne di nazionalità marocchina che - sabato (14 giugno) scorso a Lido degli Estensi - è morto annegato nel tentativo di salvare la vita a una coppia di bagnanti in difficoltà nelle vicinanze del canale Logonovo

Investì una 17enne in via Caretti. Estingue il reato con la messa alla prova

Dopo il buon esito della messa alla prova che gli era stata concessa, ieri (lunedì 16 giugno) mattina, il giudice del tribunale di Ferrara ha dichiarato estinto il reato di lesioni personali stradali con cui un 68enne ferrarese era stato portato a processo per aver investito una ragazza di 17 anni sull'attraversamento pedonale di via Caretti

Materiale non idoneo e perizie di varianti che hanno fatto lievitare i costi di realizzazione. Sono questi i principali pilastri su cui poggiano le accuse che, dopo oltre tre ani di inchiesta, la procura di Ferrara rivolge a 13 persone, indagate a vario titolo per truffa aggravata, falso ideologico, omissione, abuso d’ufficio nell’affaire Cona.

Tra questi ci sono nomi conosciutissimi in città, come quelli di Riccardo Baldi, ex direttore generale dell’azienda ospedaliero universitaria, Marino Pinelli, responsabile amministrativo del Sant’Anna, e Fulvio Rossi, ingegnere capo del Comune di Ferrara. Vengono poi i ferraresi Carlo Melchiorri, direttore dei lavori, Giorgio Beccati, il responsabile unico del procedimento, e Giuliano Mezzadri, progettista di Prog.Este. Con loro ci sono Ruben Saetti, Andrea Benedetti, Antonio Pellegrini, Mario Colombini, Guglielmo Malvezzi, Nicola Fakes, Roberto Trabalzini.

L’avviso di conclusione delle indagini preliminari, che reca con sé 17 capi di imputazione, è firmato dai sostituti procuratori Nicola Proto, Patrizia Castaldini e Barbara Cavallo. Non ci sarà alcun provvedimento di sequestro, dal momento che il consulente incaricato dalla procura, l’ingegner Vincenzo Marinelli (vai all’articolo), non ha ravvisato problemi di stabilità.

“Non sussiste pericolo di crollo”, afferma, a scanso di pericolosi equivoci, la procura, per bocca del portavoce Nicola Proto.

Rimane invece il problema della durevolezza del materiale, il calcestruzzo utilizzato in alcuni segmenti dei lavori, quello di tipo RCK25 anziché l’RCK30, previsto invece nel capitolato. Il primo tipo di materiale sarebbe composto da un minor quantitativo di cemento, tanto da non garantire la conformità statica dell’ospedale nel tempo, prevista in almeno 100 anni secondo la legge. Di qui l’ipotesi di truffa aggravata ai danni dell’azienda ospedaliero universitaria Sant’Anna.

A questa contestazione si aggiunge quella relativa alle cinque perizie di variante approvate in corso d’opera, per far fronte a un progetto esecutivo iniziale che – secondo gli inquirenti – sarebbe stato carente. Alla fine la struttura, che doveva costare 137 milioni di euro – di cui 97 a carico dell’azienda ospedaliera e gli altri a carico del concessionario -, è costata 25 milioni di euro in più. E questo, stando alle contestazioni dei pm, nonostante il prezzo stipulato dell’appalto non fosse modificabile.

Rispetto ai primi sviluppi dell’indagine, che vedeva nove persone indagate per associazione a delinquere e turbativa d’asta, sono cadute queste ultime due ipotesi di reato prospettate inizialmente dagli inquirenti alla procura. “Aspetto di poter prima esaminare i venti faldoni di atti raccolti in procura per capire se questo avviso di conclusione indagini assomma tutti i tronconi dell’inchiesta”, commenta prudente l’avvocato Andrea Toschi, difensore di Baldi. “Non voglio commentare prima di aver preso visione delle carte”, gli fa eco il collega Alessandro Falzone, che difende tre degli indagati, Pellegrini, Pinelli e Mezzadri.

Entro i prossimi 20 giorni gli indagati avranno facoltà di presentare memorie o chiedere l’interrogatorio di garanzia, dopodiché i pm decideranno per la richiesta di rinvio a giudizio o l’archiviazione.

Quanto all’inchiesta sul fallito trasloco dell’ospedale (vai all’articolo), il relativo fascicolo non vede al momento indagati e si procede per atti relativi. La procura sta cercando di mettere a fuoco i motivi del mancato via libera da parte della commissione sanitaria dell’Asl.

Grazie per aver letto questo articolo...

Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com