Cronaca
12 Gennaio 2010
Arrestato nell'aprile 2008 con l'accusa di sfuttamento della prostituzione, la Cassazione lo "libera" il 10 dicembre 2009

Eric, per 19 mesi “prigioniero” in Romania

di Redazione | 3 min

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Spesso abbiamo sentito al telegiornale o letto su un quotidiano storie di italiani letteralmente “imprigionati” in un Paese straniero, incapaci di dimostrare la propria innocenza o semplicemente di chiedere un trattamento secondo giustizia.
E, di tanti casi vissuti lontano dal nostro territorio, i giorni antecedenti l’ultimo Natale hanno visto il lieto fine di una vicenda che ha toccato da vicino un ferrarese, un 34enne di Copparo per l’esattezza. Una vicenda durata più di 19 mesi, il cui lieto fine è stato raccontato nei giorni scorsi dal quotidiano La Nuova Ferrara e che ha suscitato anche l’attenzione della redazione del TG3.
I diciannove mesi più lunghi per Eric Benetti, meccanico copparese, iniziano a fine aprile 2008: in Romania per conoscere i futuri suoceri, il ragazzo viene arrestato sulla base di una denuncia per sfruttamento della prostituzione e tratta di persone in seguito alla denuncia da parte di due amiche della fidanzata, ospitate dall’appartamento affittato da Eric a Ferrara proprio per consentire alla fidanzata di vivere al meglio nel nostro Paese”.
Nel giugno 2008 i consiglieri Tiziano Tagliani e Roberto Montanari del Partito Democratico presentano una risoluzione all’Assemblea legislativa sul caso ritenendo l’arresto di Benetti “senza un preciso capo di imputazione e senza che la difesa abbia potuto prendere visione degli atti del fascicolo prima dell’avvio del dibattimento”. Anche perché il carcere, oltre ai problemi logistici di comunicazione – in tal senso l’arresto è stato uno dei momenti più brutti a detta di Benetti – lo avevano visto perdere quindici cilogrammi.
Le porte del carcere di Vaslui per lui si aprono solamente nel luglio successivo, ma per Eric non c’è il ritorno in Italia ma la permanenza in un monastero. Ad ottobre un processo-lampo lo condanna a due anni di reclusione (per l’ex fidanzata gli anni sono tre), in secondo grado c’è l’assoluzione e ad inizio dicembre 2009 la Cassazione conferma il giudizio del secondo grado.
Venerdì 15 dicembre il padre di Eric, Inglis, va a riprendere il figlio.
Il ritorno nella terra natale? Eric dalle pagine de La Nuova Ferrara parla di solidarietà e di persone che, conoscendolo, non hanno mai creduto a quelle infamanti accuse.
Nella negatività dell’esperienza rumena, il ragazzo ha trovato amici preziosi per arrivare ad un (lungo) lieto fine: l’avvocato fornito dall’ambasciata italiana a Bucarest, Ion Mogus, e padre Pierangelo Ondei e Andrej Gradinaru nel monastero che gli ha permesso di non vivere la permanenza forzata all’Est in carcere.
La vita di Eric ricomincia dal lavoro assieme al padre – il ragazzo all’inziio della sua odiessea perse anche il lavoro di meccanico presso una nota concessionaria – e dalle persone che non hanno mai creduto nelle accuse subite.

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