Politica
23 Marzo 2023
Respinte le accuse del sindaco su presunti disordini e degrado alimentati dal centro sociale: "Falsità senza fondamento. Procederemo legalmente nei confronti di chiunque si permetta di infangare l’associazione e i volontari"

Centro La Resistenza e Ancescao all’unisono: “Da Fabbri falsità e nefandezze”

di Redazione | 6 min

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“Per una città che sappia guardare lontano”, questo lo slogan della lista civica Ferrara Futura del candidato sindaco Daniele Botti, che spicca in mezzo alle bancarelle di cibo della tradizione ferrarese in un fucsia sgargiante. A raccogliere le firme e spiegare ai passanti il programma elettorale i candidati della lista e Botti in compagnia del deputato di Italia Viva Luigi Marattin

Occorre un sindaco che lavori per il futuro di questa città

I Civici intervengono su una città che invecchia e con i giovani troppo spesso costretti a emigrare. "Lo stesso 'Patto per il lavoro e per il clima - Focus Ferrara' sottoscritto nel 2021 dalle istituzioni e parti sociali ferraresi riconosce la crisi demografica, insieme all’emergenza climatica, come il principale problema da affrontare e individua gli interventi per affrontarla, ma è rimasto lettera morta"

Tutte le accuse, descritte come “nefandezze” e “falsità” scritte dal sindaco Fabbri sul centro di promozione sociale La Resistenza vengono respinte al mittente dagli stessi volontari del centro e dal Coordinamento Provinciale di Ancescao, che ha sub concesso alla “Resistenza” Aps i locali di via della Resistenza.

Vengono considerate parole offensive, quelle del primo cittadino, quando parla di “risse, degrado, spaccio, siringhe per terra, urla e schiamazzi notturni, lancio di vetri e bottiglie anche nella vicina scuola, persone che dormono e bivaccano in locali comunali“, attribuendo la segnalazione di questi eventi ad alcuni residenti della zona e assumendoli come motivazione a giustificazione dello sfratto del centro sociale dagli immobili comunali concessi, senza tuttavia mai accennare al ‘movente’ politico rivelato da Estense.com che starebbe alla base della decisione.

Fabbri ha riferito di una lite avvenuta la notte tra il 21 e 22 marzo allegando al suo comunicato pure un video in cui vengono ritratte le persone, ma che Estense.com ha deciso di non pubblicare. Un episodio che si è concluso con un intervento della Polizia di Stato, che si è limitata a identificare e invitare i contendenti ad allontanarsi, senza ravvisare altro. Episodio che viene spiegato dagli stessi volontari del centro La Resistenza: “Martedì 21 marzo il Cps “La Resistenza” ha tenuto una serata di Poetry Slam seguita da un concerto live. Il tutto si è concluso ad orari consoni per il vicinato con la chiusura dello spazio avvenuta entro la mezzanotte. Successivamente, mentre si svolgevano le pulizie dei locali (attorno all’una di notte, ndr), ci siamo ritrovati a dover allontanare un paio di persone esterne in quanto moleste e provocatorie, al fine di tutelare il centro sociale “La Resistenza” e il vicinato stesso. Niente di più, niente di meno rispetto a ciò che accade o è accaduto in qualunque luogo aperto al pubblico. Il giorno seguente è stato pubblicato sul sito del Comune un articolo che riporta falsità ed offese nei nostri confronti, allegando una videoregistrazione di quanto appena sopracitato, in cui vengono perfino riprese in volto più persone. Tale video sarebbe stato inoltrato ad un numero ampio, non specificato, di indirizzi mail istituzionali, mediante link di piattaforma online. Non abbiamo nulla da nascondere, ma, trattandosi di un’evidente violazione della privacy, diffidiamo chiunque dalla diffusione di tale filmato”.

Ma sono soprattutto le gravi accuse inerenti l’ordine pubblico, citate per interposta persona da Fabbri, ad essere respinte fermamente dai volontari del centro, considerate “falsità e offese rivolte nei confronti delle attività che svolgiamo, riservandoci di procedere legalmente nei confronti di chiunque si permetta di infangare l’associazione e i/le volontari/e che quotidianamente si spendono per tale realtà“.Quanto riporta il sindaco – spiega il centro La Resistenza – è falso e strumentale e nasconde il vero programma elettorale della Lega, ovverosia eliminare il Csi “La Resistenza” ed altre associazioni non compiacenti dalle sedi gestite. Evidentemente il Primo Cittadino ha compreso che nè una delibera di Giunta farlocca nè mandare avanti come “foglia di fico” in I Commissione l’assessore al Patrimonio è sufficiente a giustificare tale sgombero; ecco allora che in “zona cesarini” emerge dal cilindro del Primo Cittadino lo stanco cavallo di battaglia leghista: il degrado e la sicurezza. E indovinate chi è l’assessore con delega alla sicurezza? Il nostro caro amico Naomo, il quale dopo aver perso in Tribunale contro di noi (durante un corteo antifascista del 23 aprile 2017 alcuni attivisti pronunciarono la frase “Lodi stati attento a come fischia il vento”, con querela di Lodi che il giudice archiviò, ndr) e dopo aver proclamato sui giornali che “ci avrebbe tolto i fondi”, potrà forse ora tentare l’ultima zampata. Dopo le recenti inchieste da cui emerge la verità sullo spregevole progetto di favoreggiamento verso associazioni amiche neofasciste nella conquista di sedi cittadine, il quadro sembra ricomporsi più chiaramente proprio con tale comunicato del sindaco. Rigettiamo questo ennesimo pretesto per metterci in cattiva luce; ci batteremo con tutte le nostreforze affinché qualsiasi associazione democratica, libera ed indipendente, noi compresi, possacontinuare le proprie attività, e lo faremo in tutte le sedi necessarie”.

Parole dure contro il sindaco e a sostegno del centro La Resistenza anche da Ancescao: “Le accuse che vengono mosse ai soci e al gruppo dirigente di Resistenza sono offensive e prive di fondamento e le respingiamo con forza e determinazione. Vorremmo ricordare se ce ne fosse bisogno, che sono tanti i cittadini che in questi mesi hanno partecipato alle iniziative che sono state organizzate dai volontari del Centro. Associazioni che hanno contribuito alla realizzazione delle stesse che di certo non gradiranno sapere di essere in qualche modo corresponsabili di aver frequentato ambienti e persone che compiono le nefandezze denunciate dal sindaco, oltre a turbare frequentemente la quiete pubblica. Non ci risulta che le forze dell’ordine siano intervenute per evitare occupazioni abusive o accertare il venir meno del rispetto delle regole del vivere civile“.

In sostanza “niente di quanto riportato ha alcun fondamento se si esclude che il fabbricato necessita di manutenzione, come da tempo è stato segnalato, ma non al punto da non essere agibile (come dichiarato da Fabbri, ndr). Nel qual caso ci si chiede perché il Comune di Ferrara che ne è il proprietario non se ne sia preoccupato prima. Si sono fatte precise richieste all’assessore al Patrimonio che non hanno avuto risposta, oltre alla disponibilità data, al termine della programmazione delle iniziative in corso, di consentire l’esecuzione dei lavori e di valutare la possibilità, nel caso del bisogno, di creare un ulteriore accesso alle Scuole Guarini come era stato chiesto in passato. Si precisa con l’occasione che si è consapevoli che la concessione era finalizzata ad un progetto sociale a favore della popolazione anziana, che ha gestito quei locali per molti anni, ma nel tempo sono subentrati dei giovani, che stanno adoperandosi attraverso progetti intergenerazionali e ricreativi di poter offrire opportunità che siano di interesse anche per gli anziani. Fra gli iscritti del Centro non ci sono peraltro solo giovani ed una rilevazione statistica recente ne dà atto”.

Per Ancescao, dunque, non vi sarebbe stata alcuna violazione della concessione come denunciato dal sindaco, al quale viene ricordato “che non è l’unico caso in cui un Centro Anziani lasci spazio ad altre attività importanti, allo scopo di offrire servizi che rispondano ai bisogni dei cittadini, che la Pubblica Amministrazione non riesce a soddisfare, attraverso la prosecuzione di una frequenza, anche se minima, di persone anziane volontarie che si adoperano per la realizzazione di progetti intergenerazionali. Le attività statutarie delle associazioni socie di Ancescao sono rivolte a tutti i cittadini senza distinzioni, ed in particolar modo alle persone fragili e bisognose di aiuto, ma con l’attenzione ai nuovi bisogni della collettività, che sono cambiati in questi anni, per cui si rende necessario offrire nuove risposte che siano di cultura, di aggregazione e di socialità, che non debbono certo prescindere dal pieno rispetto dei diritti nei confronti dei vicini e di tutti i cittadini”.

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