Politica
23 Marzo 2023
Alan Fabbri incontra una delegazione dei residenti che segnalano degrado, risse e spaccio: "Violata la convenzione, l'immobile torni alla città"

Centro La Resistenza, svelato il ‘movente’ politico ora il sindaco dà motivazioni di ordine pubblico

di Redazione | 4 min

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Una volta svelato il ‘movente’ politico dello sfratto al centro di promozione sociale La Resistenza, il sindaco Alan Fabbri scende in campo fornendo questa volta motivazioni di ordine pubblico alla decisione del Comune di revocare la concessione degli spazi ai volontari del centro.

Motivazioni che chiamano in causa anche i residenti della zona di via della Resistenza – per la precisione una delegazione, non si sa quanto ampia – che avrebbero segnalato episodi di “risse, degrado, spaccio, siringhe per terra, urla e schiamazzi notturni, lancio di vetri e bottiglie anche nella vicina scuola, persone che dormono e bivaccano in locali comunali“. Appelli che secondo il primo cittadino sarebbero stati inascoltati per anni e rinnovati proprio ieri ad Alan Fabbri nel corso di un incontro nel quale i residenti hanno raccontato di aver contattato il 113 anche la scorsa notte. Una chiamata alla Polizia che, come abbiamo verificato, c’è effettivamente stata: attorno all’1 della notte tra il 21 e 22 marzo gli agenti di una Volante si sono recati proprio in via della Resistenza dove era stato segnalato un alterco fra due persone, limitandosi però a identificare i due soggetti e a invitarli ad allontanarsi, senza rilevare nulla di più, nessun reato commesso.

Ma nel comunicato inviato dall’ufficio comunicazione del sindaco figura in allegato anche un video che parrebbe riprendere proprio la lite in questione, in cui vengono perfino riprese in volto le persone (motivo principale per cui noi di Estense.com abbiamo deciso di non pubblicarlo, ndr).

Ad ogni modo Fabbri riferisce che gli abitanti del quartiere “si sono detti esausti” e che a loro ha manifestato la propria “ferma intenzione di provvedere a una soluzione per far rispettare la convenzione in essere, palesemente e troppo a lungo disattesa, e per ridare decoro a spazi comunali, tranquillità ai cittadini e sicurezza all’intera area”.

“Il Centro Sociale La Resistenza – dichiara il sindaco – fa parte di una concessione amministrativa deliberata nel 2015 ad Ancescao, comprensiva di 12 Centri sociali con durata di vent’anni, legata ad un progetto sociale in primis a favore della popolazione anziana del territorio, con una serie di obblighi da parte del concessionario. Dopo sopralluoghi e incontri, alla presenza dei tecnici del Comune e dell’assessore competente – ha spiegato Fabbri – si è appreso che l’attività che attualmente si svolge non è rivolta agli anziani, è stata anche rilevata la presenza di manufatti e opere straordinarie non comunicate e negli anni non è mai stata fatta nessuna pratica edilizia per manutenzione o ristrutturazione del fabbricato. Un manufatto, in particolare, risulta inagibile e pericolante”.

“C’è in gioco la sicurezza e il rispetto delle regole – ha detto Fabbri -. Non mi fermeranno le strumentalizzazioni di certa parte dell’opposizione composta anche da chi, da vecchio amministratore, per anni ha lasciato inascoltati gli appelli dei residenti, e che oggi lancia fantomatici appelli nel tentativo di coprire comportamenti inaccettabili”. “Penso – sottolinea il sindaco – che non ci debba essere nessuna questione politica di mezzo, qui si tratta solo di far rispettare le regole, di tutelare la sicurezza e la tranquillità di un quartiere e di qualificare le attività che vengono realizzate in un immobile comunale, quindi pubblico”. “Per questo – precisa Fabbri – rispedisco al mittente chi mi accusa di avere pregiudizi nei confronti di qualcuno: sottolineo infatti, a tal fine, che con altri centri gestiti da Ancescao i rapporti sono buoni. Piuttosto, il mio è un vero e proprio giudizio, fortemente critico, nei confronti di chi non rispetta vicini e residenti e di chi non fa ciò che ha promesso e sottoscritto. Un giudizio che intende tradursi in azione e in provvedimenti mirati per fare sì che questo non accada più”.

“Lo stop alla concessione – conclude il sindaco – sarà inoltre l’occasione per disporre dei locali per realizzare quei lavori interni da troppo tempo necessari e troppo a lungo attesi. Se gli attuali concessionari intenderanno tornare a gestire locali pubblici, evidentemente non quelli di via della Resistenza, potranno candidare una loro proposta progettuale. A quel punto concorreranno con le altre proposte che saranno presentate e quella più di valore sarà scelta trasparentemente. Il faro è, e sarà sempre, la qualità dei servizi al cittadino e il bene della città”.

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