Cronaca
27 Giugno 2025
Il processo davanti al tribunale di Bologna è fissato per il 9 luglio. In primo grado il 22enne era stato condannato a 3 anni e 3mila euro con rito abbreviato

Al Big Town per il ‘pizzo’. Piccinini ricorre in Appello

di Davide Soattin | 2 min

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Tornerà in aula – davanti alla Corte d’Appello del tribunale di Bologna – il 22enne Lorenzo Piccinini. Lo farà come imputato per la tentata estorsione a Vito Mauro Di Gaetano, proprietario del bar Big Town di via Bologna, a cui – con la complicità del 41enne Davide Buzzi – aveva chiesto il versamento di una sorta di ‘pizzo’ pari a 3mila euro, dietro la promessa – qualora non avesse ubbidito – di bruciargli il locale. Per quel fatto, lo scorso 14 novembre, il giovane – difeso dall’avvocato Giampaolo Remondi – era già stato condannato in primo grado con rito abbreviato a tre anni e 3mila euro di multa.

I 3mila euro di ‘pizzo‘ erano la somma che Buzzi aveva iniziato a chiedere mensilmente come ‘risarcimento‘ a Vito Mauro Di Gaetano dopo la morte del proprio figliastro, il 19enne Edoardo Bovini, stroncato da un improvviso malore che il giovane accusò mentre era con un gruppo di amici all’esterno del Big Town nella notte tra il 12 e il 13 agosto 2023. Nello specifico, Buzzi riteneva il titolare del locale responsabile per aver tardato nel telefonare ai soccorsi, ma – come venne accertato – quella serata Mauro Di Gaetano non era a Ferrara, bensì nell’altra attività che gestiva a Modena.

Buzzi – il 25 agosto 2023 – aveva già minacciato e picchiato Vito Mauro Di Gaetano, ma la vicenda ebbe il proprio tragico epilogo la sera del 1° settembre 2023.

Quella sera di fine estate Buzzi e Piccinini entrarono al Big Town. Il primo aveva una tanica piena di benzina, che fece vedere ai Di Gaetano, prima di appoggiarla sul bancone a scopo minatorio. Da dietro il bancone uscì Giuseppe Di Gaetano, che provò a chiedere spiegazioni e per tutta risposta venne aggredito con violenza. Prima Buzzi gli sferrò ripetutamente delle gomitate al volto, dandogli pugni e calci che lo fecero cadere due volte a terra, mentre Piccinini gli intimò successivamente “con arroganza” di uscire, colpendolo con altri calci e lanciandogli addosso anche una bottiglia.

I due però non riuscirono nel loro intento estorsivo a causa della reazione di Giuseppe e Vito Mauro Di Gaetano, che uccisero il ‘patrigno’ di Bovini e ferirono gravemente il 22enne che, sopravvissuto, è finito accusato di tentata estorsione.

Il processo di secondo grado è fissato per il 9 luglio. Saranno parte civile nel procedimento – così come lo erano stati nel processo di primo grado – Vito Mauro e Giuseppe Di Gaetano, difesi dagli avvocati Michele Ciaccia, Stefano Scafidi e Giulia Zerpelloni.

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