Cronaca
15 Aprile 2025
Da inizio anno sono già 25 gli omicidi contro la popolazione Lgbtqia+ registrati in Colombia: più di otto al mese

Alessandro Coatti, l’ombra di una pista omofoba sulla tragedia

di Redazione | 3 min

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Ci sarebbe un punto fermo nelle ultime ore di vita di Alessandro Coatti, il biologo 38enne di Longastrino ucciso brutalmente in Colombia e trovato morto domenica (6 aprile) nella cittadina di Santa Marta, dopo essere stato fatto a pezzi.

Dalle telecamere di videosorveglianza infatti, su cui ora stanno lavorando gli inquirenti, si sa che – lo scorso 5 aprile – Coatti è tornato all’hotel Marovi, dove alloggiava, di rientro da un’escursione al Parco nazionale naturale di Tayrona.

Una circostanza che viene confermata dall’ambasciatore italiano Giancarlo Maria Curcio, intervistato dal Corriere della Sera.

Nell’intervista al quotidiano di via Solferino, il diplomatico ha raccontato che la sera stessa – quella di sabato – il 38enne è stato ripreso dalle telecamere mentre andava da solo verso il Parque de Los Novios, una zona molto turistica nota per la vita notturna.

La polizia colombiana sta cercando di capire se in quel luogo abbia incontrato qualcuno, che magari già conosceva.

Diverse le piste che stanno seguendo gli inquirenti, così come diverse sono le ipotesi per cercare di capire cosa sia accaduto in quel momento di buio, quando lo scienziato ha fatto perdere le proprie tracce per diverse ore fino alla macabra scoperta di domenica.

Esclusa l’azione di gruppi para-militari, al momento, una delle tesi più accreditate è che Coatti – che non ha mai nascosto la propria omosessualità – sia rimasto vittima di uno dei tanti omicidi compiuti negli ultimi anni contro la popolazione Lgbtqia+.

Basti pensare che da inizio anno, sono già 25 gli omicidi contro la popolazione Lgbtqia+ registrati in Colombia: più di otto al mese.

L’ipotesi arriva direttamente dalle cronache locali, che – durante  lo scorso 4 aprile, un giorno prima del fatto di sangue – raccontavano di un altro terribile omicidio, quello di Sara Millerey González, donna transessuale di 32 anni.

La giovane era stata brutalmente picchiata da un gruppo di persone ancora in libertà, che le avevano rotto braccia e gambe prima di gettarla in acqua, in modo tale da impedirle di nuotare fino a riva o chiedere aiuto sulla terraferma.

Dopo essere stata salvata dai vigili del fuoco e dalla polizia locale, la 32enne era stata trasportata in ospedale, ma le ferite riportate furono talmente gravi che morì durante il ricovero.

Anche in questa circostanza, così come per Coatti, il sindaco della cittadina in cui la giovane è stata uccisa, a Bello, nel dipartimento di Antioquia, che ospita Medellin, ha annunciato una ricompensa fino a 50 milioni di pesos colombiani a persone in possesso di informazioni utili alla cattura dei responsabili.

Andando più indietro nel tempo a tre anni fa, nel 2022, secondo quanto riportato da Caribe Afirmativo, un’organizzazione che difende i diritti delle varie comunità sessuali, si sarebbero verificati 24 omicidi tra la popolazione Lgbtqia+, tra i quali spiccano la morte di 11 uomini omosessuali, 4 uomini trans, 3 donne trans, 2 lesbiche, 2 uomini bisessuali e altri 4 crimini non specificati.

Al giugno del 2023, le fonti registravano 8 omicidi nell’area di Medellin, collegabili sia a situazioni di violenza di genere sia per atti delinquenziali attraverso le app per incontri.

A livello statistico, tra il 2018 e il 2021, l’organizzazione “Colombia Diversa” ha registrato almeno 1.788 atti di violenza contro la popolazione Lgbtqia+, in particolare uomini gay e donne trans (con Antioquia, Valle del Cauca e Bogotá tra i dipartimenti dove è stata registrata più violenza).

Similmente, Hrw richiama come tra gennaio e fine ottobre 2022, l’Ufficio del Procuratore Generale avrebbe registrato omicidi contro 111 persone Lgbtqia+.

Non è quindi escluso che anche Coatti possa essere rimasto vittima di un’aggressione di natura omofoba, magari fidandosi o invaghendosi della persona sbagliata che, dopo avergli dato appuntamento, lo avrebbe ucciso brutalmente per il solo orientamento sessuale.

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