“Credevo che oggi ci trovassimo ad ascoltare la presentazione del sindaco dopo 7 mesi”. Anna Zonari (La Comune di Ferrara) si riferisce alla presentazione delle linee di mandato che nel Consiglio Comunale del 10 febbraio il sindaco Alan Fabbri avrebbe dovuto fare. Il sindaco però non c’è, ha lasciato l’aula poco dopo l’appello, andando a seguire, si scoprirà poco dopo, il consiglio dal suo ufficio, collegato su Zoom.
Fabbri torna più tardi e in 5 minuti risponde alle opposizioni, che però, dopo aver presentato tutte le perplessità in merito alle linee programmatiche, lasciano l’aula per, spiega Sara Conforti (Pd) “l’irrispettoso atteggiamento del sindaco”. “Non accettiamo – aggiunge la consigliera – che venga costantemente svilito il ruolo del Consiglio Comunale”. Il consiglio dure altri tre minuti, il tempo per l’assessore Fornasini di non presentare il Dup e farlo votare unanimemente alla maggioranza.
Le linee programmatiche, dopo essere state anticipate alla stampa, non vengono dunque presentate ma, spiega il presidente del Consiglio Comunale Federico Soffritti, “è stato mio onere mandare la documentazione per tempo per poter essere guardati”. La scelta sarebbe stata quella di evitare la discussione per dare maggiore spazio al consiglio per gli interventi delle opposizioni e della maggioranza. Le opposizioni hanno però particolarmente apprezzato la scelta pur “condivisa”, come sostiene Soffritti. Anna Chiappini (Pd) parla di “situazione surreale” non vedendo “perché il sindaco non si possa sedere con noi” e considerando ciò “una mancanza di rispetto verso i presenti”. “Mi spiace che la seggiola del sindaco scotti – dice invece Marzia Marchi (M5S) -, avrei preferito vederlo in faccia”.
A trovare incomprensibile la scelta del sindaco anche Leonardo Fiorentini (Civica Anselmo) che parla di questo come “il momento più alto” di una consiliatura. “Lo statuto – ricorda Fiorentini – prevede che ci sia un consiglio in cui vengono presentate e uno in cui vengono discusse. Non solo le abbiamo ricevute per mail, noi e non tutti i cittadini, non ci sono state nemmeno presentate”. “Io – prosegue – sono della vecchia guardia e credo che le istituzioni abbiano un senso anche per le proprie formalità e per i propri riti. Quello, previsto dalla legge, che un sindaco nelle prime settimane di mandato presenti alla citta, ovvero al Consiglio Comunale che la rappresenta, le proprie linee di mandato io lo trovo uno dei momenti più alti del mandato consiliare“.
Dopo le citriche in aula arrivano anche quelle pubbliche di Davide Nanni (Pd) che scrive: “Oggi i gruppi consiliari di minoranza hanno lasciato l’aula per protesta dopo aver discusso le linee di mandato del sindaco Fabbri, presentate con 245 giorni di ritardo e prive di progettualità significative per i prossimi 5 anni. Ma non è tutto perché il sindaco non si è nemmeno degnato di rimanere in Aula per ascoltare il dibattito dimostrando, ancora una volta, assoluta mancanza di rispetto per il Consiglio Comunale tutto. Evidentemente la corretta dialettica politica non interessa alla destra ferrarese che, forte dei numeri, pochi minuti dopo ha votato – senza alcuna discussione – il Documento Unico di Programmazione 2025-2027″.
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