Cronaca
8 Gennaio 2025
La pm: "In un modo o nell'altro la signora è stata privata delle sue sostanze". La difesa ritiene tre capi (truffa, furto e circonvenzione di incapace) sarebbero “alternativi o ibridi”

Truffa da 400mila euro. Pm e difesa si scontrano sulle eccezioni

di Pietro Perelli | 2 min

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“In un modo o nell’altro la signora è stata privata delle sue sostanze“. Lo sostiene, davanti al giudice Marco Peraro, la pm Isabella Cavallari per chiedere al tribunale di rigettare le eccezione sollevate dalla difesa di un uomo imputato di truffa, furto e circonvenzione di incapace.

Si tratta del 65enne Massimo Restivo Caponcello, il cui avvocato, Claudio Mazzoni, ha sollevato in aula perplessità in merito alla qualificazione delle ipotesi di reato in capo al suo assistito.

Mazzoni contesta il fatto che a suo modo di vedere tre capi (truffa, furto e circonvenzione di incapace) sarebbero “alternativi o ibridi”.

Di parere contrario la pubblica accusa, così come la parte civile rappresentata dall’avvocata Irene Costantino.

L’accusa per l’imputato è quella di furto, truffa o circonvenzione di incapace per aver sottratto a una signora ferrarese 89enne, con l’aiuto di un complice oggi deceduto, una somma intorno ai 400mila euro. Alle tre imputazioni precedenti si aggiungono indebito utilizzo e furto in abitazione di carte di pagamento mentre il 65enne è a processo anche per detenzione o accesso a materiale pedopornografico.

Ad aver architettato il tutto, secondo le risultanze investigative, sarebbe stato Restivo, vicepresidente dell’organizzazione benefica Ico United Planted Onlus e delegato presso le Nazioni Unite. L’uomo risiedeva nello stesso stabile della signora e sarebbe riuscito a carpirne la fiducia tanto da sottrarle consistenti somme.

I modi con cui sarebbe riuscito a sottrarle paiono variegati, dalla donazione di denaro per beneficenza a realtà benefiche a lui collegate fino a bonifici diretti sul suo conto avvenuti probabilmente anche grazie alla sottrazione dello smartphone in cui era presente l’app per l’home banking.

L’imputato sarebbe anche riuscito a prelevare direttamente somme di denaro dai conti della signora e si sarebbe fatto nominare procuratore del patrimonio nonché futuro amministratore di sostegno.

Si torna in aula il prossimo 21 gennaio.

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