Vigarano. Nel 44esimo anniversario della strage alla stazione di Bologna quando, alle 10.25 di sabato 2 agosto 1980, un attentato di matrice neofascista spezzò la vita di 85 persone innocenti, l’amministrazione comunale di Vigarano Mainarda – come succede ogni anno – ha ricordato Paolino Bianchi, 50enne muratore di Castello, morto nello scoppio della bomba, in cui rimasero ferite anche 200 persone.
Come sempre, ad attendere l’arrivo del corteo al cimitero, c’era Liliana Lodi, parente di Paolino.
L’uomo stava aspettando il treno per andare in vacanza ad Arco di Trento, seduto nella sala d’aspetto di seconda classe della stazione di Bologna. Quello che fu l’epicentro di quella maledetta mattina di inizio agosto. Fu identificato, una settimana più tardi, grazie a un’unghia nera che si era procurato dopo che un sasso gli finì sopra a un dito del piede, mentre stava pescando in un macero.
Oggi quello che rimane di lui, 85esima vittima della stazione, è tutto questo. Niente di più.
A nome dell’amministrazione comunale, a deporre un mazzo di fiori sulla tomba, è stato il sindaco Davide Bergamini, prima della benedizione impartita da don Christian Piva che ha parlato dell’importanza di “coltivare la memoria e il ricordo” per “tutte le vittime degli attentati e delle guerre, di quella violenza che stronca la vita degli uomini”.
“Questa – ha esordito il primo cittadino – è una giornata che lascia un segno profondo nell’intera nazione e nella comunità di Vigarano ancora di più. Paolino non aveva nessuna colpa, così come non l’avevano le altre persone rimaste coinvolte, che si trovavano a Bologna per viaggiare, per andare in vacanza o al lavoro e che, a causa di quell’attentato, persero la vita. Oggi siamo qui per stringerci attorno ai familiari”.
“Ma soprattutto – ha proseguito – per far sì che questo giorno resti nella memoria per sempre, ricordando quello che l’uomo purtroppo fa, lasciando dietro di sé ombre lungo la storia del Paese. A noi, come amministrazione, sta creare un solco profondo tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Speriamo che il ricordo possa portare le nuove generazioni a crescere con giustizia e principi differenti”.
“Oggi, qui a Vigarano – ha concluso Bergamini, affiancato dagli assessori Daniela Patroncini, Francesca Lambertini e Ennio Bizzarri – c’è la volontà di ricordare questo giorno con forza e di trasmettere un messaggio di pace a chi verrà dopo di noi“.
Presenti alla cerimonia, oltre ai carabinieri, alle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, e ai volontari della protezione civile, anche i rappresentanti della politica locale: Agnese De Michele, capogruppo di Costruiamo il Futuro Con Te, Lisa Pancaldi e Olao Guidetti di ViviAmo Vigarano, Gabriella Piana del comitato direttivo del Partito Democratico e l’ex assessora Elena Zoboli.
Al termine della cerimonia, l’amministrazione comunale ha proseguito per Bologna, per prendere parte al corteo che si snoda lungo le vie della città e arriva nel piazzale della stazione ferroviaria.
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