Comacchio
8 Maggio 2024
Durante il Question Time in assemblea regionale il Partito Democratico torna sulla Bolkestein ribadendo l'importanza di "salvaguardare il valore del patrimonio balneare regionale e tutelare le imprese e i lavoratori"

Pd: “Fornire un quadro normativo chiaro sul tema delle concessioni balneari”

di Redazione | 2 min

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Fornire un quadro normativo chiaro e in tempi rapidissimi sul tema delle concessioni balneari. È l’impegno chiesto in un’interrogazione a risposta immediata in Aula del Partito democratico, che a tal fine invita la giunta a sollecitare governo e parlamento ad assumere le opportune iniziative legislative.

Ricordando che il Consiglio di Stato ha stabilito l’illegittimità delle proroghe automatiche delle concessioni balneari, confermato la scadenza delle concessioni balneari al 31 dicembre 2023, il Pd ha precisato che “in Emilia-Romagna sono presenti 1.067 imprese balneari, di cui 959 in Romagna: 427 in provincia di Rimini, 355 in quella di Ravenna e 177 in quella di Forlì-Cesena. Più altre 97 nel ferrarese. Complessivamente offrono lavoro a circa 45-50mila persone, a cui va sommato l’indotto”. “È fondamentale – ha sottolineato il Pd – salvaguardare il valore del patrimonio balneare regionale e tutelare le imprese e i lavoratori. Non è possibile scaricare sulle amministrazioni comunali l’onere di definire i bandi con le attuali norme e le attuali dotazioni. Il risultato sarebbero disparità inaccettabili da una località all’altra e carichi di lavoro insostenibili per gli enti locali”.

“La Regione Emilia-Romagna – ha aggiunto – ha proposto al governo un documento, condiviso con le categorie, per dare certezze al settore balneare in vista dell’applicazione della cosiddetta legge Bolkestein, che prevede, fra le altre cose, il riconoscimento del valore dell’impresa balneare, degli investimenti effettuati e della professionalità degli operatori. Chi ha investito dopo l’estensione delle concessioni al 2033, ha bisogno di certezze, tenendo conto delle diverse realtà territoriali e garantendo la crescita dell’industria turistica regionale, conforme al principio di ragionevolezza che bilanci svantaggi e benefici”.

Ha risposto il sottosegretario alla presidenza di giunta: “Il governo non ha ancora adottato i decreti attuativi stabilendo nel ‘Mille proroghe’ di posticipare la scadenza delle concessioni al 31 dicembre 2024. A fronte di un mancato adeguamento al diritto europeo, l’Unione ha avviato una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia e nel frattempo il Consiglio di Stato ha confermato la validità delle concessioni alla fine del 2023. Il governo non pare intenzionato a intervenire nel breve periodo pregiudicando così l’attività degli attuali concessionari col rischio che i tribunali agiscano revocando le concessioni. Occorre superare l’inerzia. La Regione Emilia-Romagna ha più volte sollecitato il governo con la richiesta di un incontro urgente cui ancora non è stato dato corso. L’attenzione resterà alta per arrivare a una soluzione equilibrata nel rispetto di cittadini, imprenditori e certezza del diritto”.

Il Pd si è detto soddisfatto della risposta: “Dopo tre sentenze del Consiglio di Stato che vanno nella stessa direzione non si può più perdere tempo. Il governo deve proporre il decreto per dare risposte certe”.

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