Cronaca
15 Aprile 2024
Il presidente, coimputato di induzione indebita assieme al vicesindaco Lodi, parla a cuore aperto a soci e dipendenti della cooperativa

Caso Cidas. Bertarelli: “Ho fatto quanto era doveroso”

di Redazione | 4 min

Leggi anche

Previsioni meteo del 30 aprile

Stato del cielo: sereno o poco nuvoloso, con il transito di velature compatte specie nel pomeriggio-sera. Precipitazioni: assenti. Temperature: minime comprese tra +9°C e +10°C, massime comprese tra +20°C e +24°C. Venti: deboli dai quadranti orientali. Stato del...

Pontelagoscuro. L’urlo di una comunità dimenticata

Dopo il devastante raid della scorsa notte, nel quale una quarantina di veicoli sono stati danneggiati con le gomme tagliate utilizzando asce rubate, ci svegliamo con una domanda: perché la nostra amata comunità è diventata una "terra di nessuno"?

Pontelagoscuro. Rubano asce e squarciano le gomme alle auto

Altro raid vandalico a Pontelagoscuro. Dopo i danni al centro sociale "Il Quadrifoglio" di un paio di settimane fa, nella nottata tra venerdì 26 e sabato 27 aprile, alcuni vandali hanno preso di mira, danneggiandole in maniera seria, decine e decine di automobili, a cui hanno forato e tagliato le gomme

Palazzina Marfisa, tardivo il coinvolgimento delle associazioni

"Sulla Palazzina Marfisa l'Amministrazione tenta di correggere il tiro dopo le prime dichiarazioni". Intervento di Sara Conforti, candidata in Consiglio comunale e delegata alla Cultura del Partito Democratico, sul progetto relativo alla destinazione della struttura storica dopo gli interventi

“A ridosso della data dell’udienza preliminare del processo che mi vede coinvolto assieme al vicesindaco signor Nicola Lodi, mi sento in dovere di esprimere, nell’ambito di un necessario esercizio di trasparenza rivolto in primo luogo ai tanti soci e dipendenti della cooperativa, alcune considerazioni”. A parlare, alla vigilia dell’udienza preliminare che lo vede accusato di induzione indebita, è Daniele Bertarelli, presidente di Cidas, cooperativa sociale ferrarese che occupa oltre duemila persone.

Ed è a loro e alle loro famiglie che Bertarelli parla attraverso i giornali: “queste considerazioni si rendono necessarie in quanto, come presidente di una grande realtà, mi muovo in un contesto – quello aziendale – che condiziona la vita di duemila famiglie”.

Su due punti a Bertarelli preme fare chiarezza. Primo: “ritengo che il mio comportamento sia pienamente ancorato all’interno del perimetro dei doveri che la carica mi imponeva, anzi, che fosse addirittura un comportamento imposto dalla mia carica”. Secondo: “non ho mai cercato di attivare delle contestazioni nei confronti del signor Servelli, ‘bloccate’ dalla responsabile delle risorse umane. Si tratta sotto ogni aspetto di un errore materiale dell’imputazione, documentato dalle mail interne”.

Il presidente parte dalla contestazione che gli viene rivolta: “parliamo di un reato che avrei commesso per garantirmi il mantenimento dello status quo nei rapporti col Comune di Ferrara, quando – in realtà – il valore dei contratti col Comune che potevano essere influenzati da Lodi è di poche decine di migliaia di euro su un fatturato complessivo di Cidas di quasi 80 milioni!”.

I fatti sono noti: nell’ambito di una cerimonia pubblica Daniel Servelli, “dipendente e (per quel che è più importante – sottolinea Bertarelli -) socio di Cidas rivolge pubblicamente e a voce alta gravi ingiurie al vicesindaco. Lodi mi informa di quanto avvenuto, chiedendomi che la Cooperativa valuti di irrogare una sanzione”.

Lui reagisce “nell’unico modo possibile: prendendomi a carico la questione e dichiarando che, se il tutto fosse stato confermato, la Coop. avrebbe preso provvedimenti”.

Cidas ha quindi preso verso il dipendente “un provvedimento disciplinare blandissimo (il semplice richiamo verbale) non solo legittimo, ma addirittura dovuto a fronte di una violazione disciplinare del dipendente”.

La cosa ha un ulteriore seguito: “il sig. Lodi mi contatta nuovamente per informarmi che il dipendente perseverava nel prenderlo di mira, anche sui social, con pesanti ingiurie. E’ a questa nuova sollecitazione che segue la mia convocazione personale del socio, con preghiera che cessasse le condotte di insulto nei confronti del pubblico ufficiale, che rappresentano una violazione deontologica del socio e che personalmente ritengo disdicevoli nei confronti di chiunque vengano rivolte”.

Secondo Bertarelli è “un vero colpo di fortuna che il colloquio tra me e Servelli sia stato registrato dal dipendente, perché emerge chiaramente che si è trattato di un incontro civilissimo e la richiesta fatta al socio è specificamente quella non ingiuriare il Vicesindaco, mentre non è volta a limitare un suo diritto di critica, anzi!”.

“Addirittura nel corso del colloquio – continua – lo si esorta eventualmente rivolgere al vicesindaco critiche di natura tecnica e non personale, «così da metterlo in maggiore difficoltà» e sempre sottolineando che, se comunque avesse reiterato gli attacchi diffamatori e incontinenti, egli non avrebbe comunque subito alcuna conseguenza disciplinare, con l’unico ovvio limite che questi attacchi non avvenissero durante il lavoro”.

Non ho insomma agito in alcun modo per ossequiare il sig. Lodi o la sua carica – insiste il presidente -, tanto che c’è un dato che rende tutto chiarissimo: il vicesindaco non viene informato né del procedimento disciplinare e nemmeno del colloquio tra me e il sig. Servelli, a riprova che i fatti avevano per me rilevanza sono interna”.

Veniamo al secondo punto. “È falso che io avessi in un primo momento voluto attivare delle contestazioni ma sia stato bloccato dal responsabile delle risorse umane della Cooperativa. Vale l’opposto: io stesso trasmetto alla dirigente la mail con la quale Lodi mi informa delle nuove ingiurie su Facebook (quindi l’ultimo episodio), ma la dirigente risponde solo tre giorni dopo, a cose fatte, quando il famoso incontro fonoregistrato tra me e Servelli è già avvenuto”.

Quel che però più rileva, a detta di Bertarelli, è il tenore stesso della mail “che io scrivo, e che tutti possono leggere: vi specifico che più che invitare il dipendente, in quanto socio della cooperativa, ad astenersi dal fare commenti spiacevoli e offensivi non vedo cos’altro poter fare e che come cooperativa non posso né voglio intervenire su profili e sfere privati”.

Sarà il giudizio a rispondere alla domanda su cos’altro avrei dovuto fare – conclude -: ai miei occhi, quello che ho fatto come presidente di Cidas è esattamente quanto era imposto e doveroso, data la carica ricoperta. Questo dovevo per correttezza e trasparenza verso i miei soci e la cooperativa cui ho dedicato tanta parte del mio agire nella società”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com