“Lanciare l’allarme ‘allagamento’ in piazza Cortevecchia davanti a poche pozzanghere di un centimetro di profondità è un atto che insulta l’intelligenza dei ferraresi”. Esordisce con queste parole l’assessore Alessandro Balboni notando che “la stessa foto postata sui social e ripresa nell’interpellanza ci fa vedere in realtà poche piccole pozzanghere”.
“Praticamente – afferma Balboni – il Pd si è contraddetto da solo. La nuova piazza Cortevecchia ha trasformato una superficie di circa 1.600 mq di asfalto nero e completamente impermeabile in una superficie drenante, attraverso la posa di cubetti di porfido con fughe drenanti in resina, che consentono un graduale assorbimento dell’acqua. Inoltre, il sistema fognario è stato parzialmente sostituito e integrato, così come sono state aggiunte nuove caditoie”.
L’assessore con delega all’ambiente fa notare “un altro dettaglio: nel rifare la Piazza abbiamo dovuto tenere conto delle strutture archeologiche sottostanti e delle fondamenta del vecchio mercato del pesce che hanno reso tutto più complesso. Quelle piccole pozzanghere accusate ridicolmente di essere un allagamento sono state dovute semplicemente al fatto che il cantiere è ancora in essere e i lavori non sono finiti”.
“L’impresa esecutrice – spiega – martedì scorso stava completando una serie di operazioni previste dall’appalto, tra cui la realizzazione di tagli tra le fughe della pavimentazione, al fine di migliorare ulteriormente il drenaggio dell’acqua nei punti con minor deflusso dati dalla morfologia della piazza”. Non sarebbe trattato quindi “di un ‘pronto intervento’, ma di una lavorazione già concordata da realizzare, e che l’impresa ha eseguito approfittando delle piogge proprio per individuare i punti più opportuni”.
“La piazza – conclude Balboni – è già apprezzata dai residenti, che passanti e dalle attività commerciali della zona ma diventerà bellissima non appena gli alberi avranno messo le foglie. Le polemiche sollevate sono pretestuose e da campagna elettorale. Forse al Pd dà fastidio che abbiamo rimediato a quell’orrenda colata di asfalto nero e bollente che le precedenti amministrazioni di sinistra avevano lasciato in eredità a Ferrara”.
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