Attualità
24 Marzo 2024
Un'altra disavventura di navigazione per il battello Nena: strada sbarrata all'altezza della conca di Pontelagoscuro

A Ferrara il turismo fluviale fa… acqua da tutte le parti

di Redazione | 3 min

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Ancora una volta a Ferrara il turismo fluviale rischia di… naufragare. L’equipaggio del battello Nena si è trovato di nuovo la strada del fiume sbarrata all’altezza della conca di Pontelagoscuro. La causa: interventi di manutenzione non portati a termine nei tempi previsti.

“L’assurdo – spiega il proprietario dell’imbarcazione, Georg Sobbe – è che la prenotazione era stata fatta cinque settimane fa, ma la Nena sas viene informata solo 36 ore prima della crociera prevista che l’imbarcazione non sarebbe passata”.

La gita in barca, prevista per lo scorso 20 marzo, prevedeva la navigazione da Ferrara al faro di Gorino. A bordo c’era un gruppo di studenti dell’Università di Zurigo che frequentano la facoltà di Architettura del paesaggio. L’obiettivo dei giovani visitatori era quello di strutturare un corso pluriennale sul tema dei fiumi, dei territori deltizi, delle opere idrauliche per la gestione delle acque nella provincia di Ferrara.

Ma ancora una volta i tratta di “una cronaca di un’avaria annunciata ” e i due titolari della Nena pensano di “scrivere comunicati stampa per protestare, denunciare. Ma tanto – allargano le spalle -: non serve a niente. Ancora una volta pensano di contattare qualcuno che potrebbe avere un ruolo istituzionale per intervenire presso l’ente competente. Ma tanto: sarebbe inutile. Ancora una volta pensano di chiedere un risarcimento danni. Ma tanto, questo non compenserebbe mai il danno subito di ore lavorative perse, di immagine lesa, di credibilità rovinata. Ancora una volta si arrampicano per salvare la situazione e ci riescono – ma solo grazie alla loro tenacia – andando sul Po di Volano (che non è un fiume) verso il mare”.

E invece devono far scendere il gruppo alle Vallette di Ostellato dove il pontile è distrutto da anni. Devono aggirare con un pullman noleggiato all’ultimo la conca di navigazione di Valle Lepri che è chiusa dal 2013 e devono noleggiare una seconda barca a Comacchio per far arrivare gli ospiti stranieri finalmente al mare.

“E poi quelli della Nena – continuano i due titolari parlando in terza persona – faranno dei post sui social che riceveranno tanti like e ancora più faccine arrabbiate e forse ci ripensano perché gli altri turisti con tante news negative potrebbero voltare le spalle a Ferrara. E tutti si scandalizzano e non succede niente. E ognuno di noi, dei cosiddetti portatori di interessi continua a navigare, pescare, passeggiare, pagaiare, remare, annaffiare l’orticello”.

E questo “mentre altri passano le ore a scrivere progetti di fattibilità. Altri ancora fanno i conti di progetti europei sostenibili in uffici climatizzati. E ancora altri gestiscono infrastrutture solo sognate o malfatte, che nessuno garantisce con la propria firma. Tanto, il fiume ci rende la vita facile: è di tutti. E’ di nessuno. Ognuno si prende soltanto quel pezzo che serve. Per proclamare, dichiarare intenti, prendere tempo, dividere le competenze, moltiplicare le incompetenze. Il turismo fluviale, il territorio può aspettare”.

“Le urgenze sono altre. Sempre – concludono -. Con gli studenti svizzeri e la loro professoressa siamo diventati amici. Nonostante tutto”.

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