Cherchez la femme! +Europa Ferrara esce dal tavolo delle opposizioni. Il motivo? Zamorani e i suoi vogliono un sindaco donna. Prendere o lasciare: “i problemi di natura politica che ci hanno portato a questa scelta, ruotano attorno alla candidatura a sindaco e riguardano i nomi, i metodi e i tempi. Noi riteniamo che sia assolutamente necessario candidare una donna, capace di leadership e autorevole nei confronti dei cittadini, che imposti il suo lavoro sul piano dell’idea di città e non sulla polemica, di cui ai cittadini non importa nulla”.
Una donna sulla poltrona più alta del municipio, secondo il coordinatore di +Europa a Ferrara Mario Zamorani, servirebbe “anche e soprattutto per iniziare a pagare il debito contratto nei confronti delle donne ferraresi dopo molti decenni di candidati sempre uomini. L’abbiamo enunciato nel corso dell’ultimo incontro ma non abbiamo avuto soddisfazione, ad esempio e in particolare dal Pd. Non siamo solo al fianco delle donne afgane e iraniane, come tutti enunciano, siamo anche al fianco delle donne ferraresi. Qui e ora”.
Ma c’è anche un secondo problema, quello dei tempi, “che diventa anche un problema di metodi e di rispetto. Abbiamo più di un anno fa chiesto a chi ci stava di parlare di candidati e di idea di città, ma non abbiamo ottenuto nessuna risposta, a partire dal Pd”.
“Dopo tutto questo tempo – continua Zamorani -, chi guida il “Tavolo” ha fin qui ritardato questa riflessione e decisione e ancora rimanda la discussione della figura della candidata o del candidato, per noi centrale. Insomma ci si sta portando ad una situazione in cui la rosa dei nomi spendibili, che in alcuni casi richiederebbero tempo per essere presentati all’elettorato, si restringe di giorno in giorno, rendendo infine la candidatura di una figura già molto nota ai cittadini l’unica opzione rimasta. Magari una figura da alcuni già decisa da tempo”.
“Noi non ci stiamo – incalza Zamorani – e pensiamo che questa strategia si rivelerà perdente. Per di più si continua a ritenere di preparare prima il programma e dopo scegliere il candidato: che si troverebbe così a dovere seguire un programma scelto non da lui”.
Ma questa uscita dal Tavolo “non rappresenta un atto di chiusura nei confronti della cooperazione politica con il centrosinistra, che rimane la nostra area di riferimento. Nel caso in cui si renderà evidente un ripensamento sui problemi evidenziati, pur con la ristrettezza dei tempi che si aggrava ogni giorno di più, saremo sicuramente disponibili a lavorare per una proposta politica coraggiosa e costruttiva di cui la nostra città ha fortemente bisogno”.
Nei giorni scorsi si è conclusa l’Assemblea Nazionale di +Europa sulle elezioni europee e “convintamente sosteniamo la scelta di una strada difficile e controcorrente: mentre tanti remano contro l’Unione Europea noi promuoviamo l’idea di Europa come idea di sviluppo, competitività, investimento e creazione di nuovi posti di lavoro. Essere liberali per noi non significa essere centristi: vuol dire essere intransigenti nel tutelare i diritti e combattere per più libertà in Italia e in Europa. Questa è la nostra strada”.
+ Europa alle ultima comunali, nel 2019, aveva racolto l’1,98%, pari a 1415 voti.
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