Cronaca
28 Giugno 2023
La vittima, una 39enne ferrarese, racconta il proprio calvario in aula. Nel processo sono imputati quattro uomini dai 32 ai 37 anni per il reato di diffamazione aggravata

Inviarono le sue foto nuda nelle chat di mezza provincia: “Ho provato molta vergogna”

di Davide Soattin | 2 min

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“Ho provato molta vergogna“. A raccontare il proprio calvario, durante l’udienza di ieri (27 giugno), è una ragazza ferrarese di 29 anni che, nel marzo 2019, scoprì, grazie a un amico che l’aveva avvisata tempestivamente, che qualcuno le aveva “rubato” un pezzo di intimità, diffondendo una foto di lei nuda nelle chat di mezza provincia.

L’amico aveva ricevuto la foto compromettente in una chat di un gruppo WhatsApp. La foto risaliva a qualche anno prima, scattata in un momento di intimità con il suo fidanzato di allora. Nell’immagine non compare il viso, ma la ragazza era comunque riconoscibile dai tatuaggi sul corpo. La giovane iniziò disperatamente a contattare chi aveva ricevuto e reinviato quella foto, come lei stessa ha raccontato in aula, riuscendo così a risalire a un uomo di 37 anni.

Si trattava di un suo conoscente, al quale aveva affidato il telefonino da riparare. Da qual momento la foto aveva iniziato a circolare sui programmi di messaggistica nella zona di Ferrara e non solo. L’immagine è stata pubblicata infatti anche un sito erotico molto seguito.

Oltre al primo sospettato della diffusione, gli inquirenti sono riusciti a risalire ad altre tre persone, dai quali sarebbe partita la catena delle condivisioni. I quattro, uomini dai 32 ai 37 anni, ora sono imputati di diffamazione aggravata (il reato del revenge porn è entrato in vigore successivamente alla querela) in concorso e a loro carico ora si sta celebrano il processo davanti alla giudice Carlotta Franceschetti.

I danni materiali e morali chiesti dai suoi avvocati, Danis Lovison ed Elena Smanio, sono proporzionati anche alla grande visibilità della vittima, molto conosciuta nel panorama ferrarese per aver lavorato in locali molto frequentati della provincia di Ferrara e per aver posato come fotomodella in diversi servizi fotografici.

Ieri, in tribunale, oltre alla vittima, sono stati sentiti un testimone della Procura, uno della difesa e tre della parte offesa

Alla prossima udienza, prevista per il 28 novembre, verrà sentito il carabiniere che ha svolto le indagini, ultimo testimone della Procura, e poi si procederà con la fase della discussione.

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