Economia e Lavoro
23 Febbraio 2023
Le associazioni Risparmiatori Traditi e Amici della Carife hanno incontrato a Montecitorio il deputato ferrarese e illustrato i problemi ancora sul tappeto: "Ci sono anche imprenditori e risparmiatori tartassati da società di recupero crediti"

Indennizzi e ‘rigettati’ Carife, il caso finisce al Mef: “Da Bergamini ottenuti impegni”

di Redazione | 2 min

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Tre miliardi e quattrocentomila euro. A tanto ammonta il differenziale tra i risparmi dei ferraresi il i prestiti che chiedono alle banche. "A Ferrara - scrive Samuel Paganini di Fisac Ferrara - si raccoglie denaro che si presta altrove". Un "paradosso in una provincia economicamente fragile come la nostra" con i risparmi dei cittadini che "spesso finanziano attività non presenti sul nostro territorio"

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La ‘storia infinita’ degli azzerati ex Carife si arricchisce di un nuovo capitolo e di nuove speranze. In questi giorni il deputato ferrarese Davide Bergamini ha accolto a Montecitorio Milena Zaggia di Movimento Risparmiatori Traditi, Marco Cappellari e Mirko Tarroni di Amici della Carife. Un incontro giudicato da entrambe le parti proficuo in cui i tre ferraresi, in rappresentanza di chi è stato colpito dalla crisi della Cassa di risparmio di Ferrara, si sono espressi in merito alle dinamiche che tutt’oggi li riguardano da vicino.

Tra i risparmiatori che hanno avuto accesso al Fir (il Fondo indennizzo risparmiatori), “c’è chi ancora non ha ottenuto l’indennizzo – spiega Marco Cappellari – e chi l’ha ottenuto solo in maniera parziale a causa di un problema tecnico e per questo motivo la proroga fino a giugno del Fondo indennizzi rappresenta un’ulteriore opportunità per le pratiche ancora in lista”. “Si tratta – ha aggiunto Cappellari – di un migliaio circa di ferraresi ‘rigettati’. Cercheremo quindi di ‘recuperarli’ grazie anche all’impegno che si è assunto Bergamini di capire quali possano essere i margini “. Ma i problemi messi sul tappeto non si fermano qui: “Al Fondo indennizzo è rimasto un avanzo di 500 milioni e da tempo diciamo che, come stabilisce la legge, questo denaro debba essere redistribuito a chi non ha ancora avuto indennizzi e per incrementare un po’ quel 30% di rimborsi molti hanno già ottenuto”.

“A Bergamini – conclude Cappellari – abbiamo anche segnalato che a distanza di anni dal crollo della banca ci sono ancora piccoli imprenditori e risparmiatori che vengono tartassati dalle società di recupero crediti, perché l’altro paradosso è che sono state azzerate le azioni, è stata azzerata la banca, ma i debiti (sotto forma di mutui e finanziamenti) sono stati lasciati. Bergamini ha assicurato il suo impegno in merito a tutti i problemi che abbiamo messo sul tavolo: nascerà dunque una interlocuzione con il Mef e con Consap, l’ente che paga gli indennizzi”.

“È stato un vero piacere poter affrontare la questione con i diretti interessati – ha dichiarato Bergamini – e sviluppare un clima di collaborazione e un percorso che mi consentirà di farmi portavoce delle istanze dei ferraresi che sono in attesa di risposte concrete al fine di recepire l’indennizzo che gli spetta. Lavoriamo per ottenere un riscontro da parte del Ministero delle Finanze e con l’obiettivo di fornire il prima possibile un responso ai tanti ferraresi che hanno avuto un problema con l’istituto bancario in questione”.

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