Politica
24 Settembre 2022
Chiusura di campagna a Ferrara per FdI con i candidati Malaguti e Balboni. Il senatore: "Siamo preparati al salto sul carro del vincitore"

Fratelli d’Italia: “Quando Giorgia Meloni sarà al governo tanti si convertiranno”

di Redazione | 3 min

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Sono stati Alberto Balboni e Mauro Malaguti a chiudere la campagna elettorale di Fratelli d’Italia dal palco di piazza Trento Trieste, in un comizio a cui non sono mancate le contestazioni, presto zittite con il pretesto dei tempi contingentati.

“Di solito ci si confronta sui programmi – ha spiegato Mauro Malaguti – e il centro destra, pur con le sue peculiarità, si presenta con un programma condiviso, perché sui grandi temi, immigrazione, economia, infrastrutture, abbiamo una visione comune, cosa che dall’altra parte non ho trovato”.

Il candidato ha poi proseguito illustrando i programmi della concorrenza: “Calenda programma di riportare l’agenda Draghi e Draghi come premier, che però si dichiara non più disponibile, i Cinque Stelle vogliono non solo mantenere il reddito di cittadinanza, ma potenziarlo, quello che Crosetto ha definito un virus. La sinistra sostiene di difendere i più deboli, ma dovrebbero chiedersi perché nei quartieri popolari i voti li prendiamo noi, gli stessi che non hanno mai screditato gli avversari, che invece ci strappavano i volantini davanti al naso. Io ho sempre fatto politica lavorando, per la sinistra è solo una conquista del potere, in qualsiasi modo”.

Alberto Balboni ha aperto il suo intervento ricordando ciò che la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen ha detto in merito alle elezioni italiane: “Noi siamo contribuenti dell’Unione Europea e lei non può dire che se le elezioni daranno un risultato che non le piace avrà gli strumenti per far ravvedere il popolo italiano. Secondo l’articolo 1 il popolo italiano è però sovrano. Questo è il frutto della predicazione della sinistra in Europa e di come i nostri avversari vedano la democrazia”.

Balboni ha poi sostenuto che i sindaci nel collegio di Sesto san Giovanni stiano sfruttando la loro posizione per invitare la cittadinanza a votare il Partito Democratico: “Violando la par condicio. Ma se Meloni e Fratelli d’Italia dicono che le istituzioni vanno ammodernate e per questo vogliamo modificare la Costituzione, cosa che l’articolo 138 permette, perché è ora di dare all’Italia un governo forte e in grado di decidere, la funzione della politica è la decisione, in un mondo veloce e con problemi complessi”.

“Quando Giorgia Meloni sarà al governo quanti intellettuali, giornalisti, esponenti del mondo della cultura, dell’economia, conduttori di talk show, che oggi sputano veleno su Giorgia, si convertiranno, e tireranno fuori la tessera Msi del nonno – profetizza Balboni – siamo preparati al salto sul carro del vincitore. Il Partito Democratico è ora il partito delle poltrone, e la prova è a Ferrara, perché da quando hanno perso le elezioni comunali non esistono più, non hanno più una classe dirigente, seppure abbiano governato per 70 anni, non hanno progetti da proporre in alternativa al nostro perché hanno perso il potere dell’apparato e delle promesse”.

“Meloni ha ben chiaro di cosa ha bisogno l’Italia e marcerà diritto: serve lavoro, sostenere le imprese, combattere un costo dell’energia divenuto insostenibile. Il problema per la sinistra non sono le imprese, ma Orban, con cui condividiamo l’idea di famiglia, che l’Europa non possa accogliere milioni di extracomunitari che non fuggono dalla guerra, ma sono in cerca di fortuna, che ritiene che il futuro si sostenga sulla famiglia naturale, l’unica che genera figli, che retrogrado, non sa nemmeno che c’è l’utero in affitto, una vergogna che mercifica il corpo delle donne. L’Italia si avvia a un inverno demografico tremendo”.

“E’ stata una campagna elettorale entusiasmante, per il consenso che andando in giro abbiamo registrato, ma non lasciamoci lusingare dai sondaggi – è l’invito di Balboni – a contare sono le urne, e noi per garantire un governo stabile abbiamo bisogno di un’ampia maggioranza. I nostri avversari combattono solo per dare all’Italia altri cinque anni di governo arcobaleno, con dentro tutto e il contrario di tutto, che sarebbe un caos. La loro unica volontà è sabotare il nostro progetto di governabilità”.

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