Lettere al Direttore
6 Agosto 2022

Elisabeth. Replica di Azione Universitaria e risposta di Estense.com

di Redazione | 5 min

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Ci troviamo costretti a replicare all’editoriale di Estense.com dal titolo “Almeno Elisabeth sapeva chi erano Falcone e Borsellino”, un titolo che non tiene in considerazione, per scelta o per mancata conoscenza, dell’impegno di Azione Universitaria a favore della diffusione della cultura delle legalità e della lotta alle mafie. Forse l’autore non ha avuto occasione di leggere gli articoli su questa stessa testata che riportano le iniziative che abbiamo messo in campo negli ultimi anni in memoria dei giudici antimafia.

Ad esempio, lo scorso anno oltre 200 studenti hanno partecipato alla conferenza che abbiamo organizzato attingendo al Fondo Culturale di Ateneo. Il titolo era “Mafia: dagli anni ‘90 ad oggi”, un appuntamento al quale hanno partecipato eccellenti ospiti, tra cui il magistrato antimafia Alfonso Sabella, il Professore di Diritto Processuale Penale Daniele Negri e il Vicepresidente della Commissione Giustizia Alberto Balboni. Un appuntamento ben riuscito, che ha saputo trattare non solo gli aspetti educativi e culturali della lotta alle mafie ma anche i profili giuridici e storici degli ultimi trent’anni di battaglie per la legalità.

Aggiungo, con una punta di orgoglio, che Unife già gode uno spazio dedicato ai giudici antimafia caduti nel loro servizio a favore dello Stato e lo deve proprio ad Azione Universitaria, smentendo clamorosamente le parole scritte dal Direttore Zavagli. Si tratta, nello specifico, di una Quercia che, sempre nel corso del 2021, la nostra associazione ha messo a dimora nel giardino del Dipartimento di Giurisprudenza. Il nostro auspicio è che sotto quei rami possano studiare e formarsi future generazioni di giuristi che contribuiranno a sradicare il male mafioso dall’Italia.

Ancora, lo scorso 19 luglio una delegazione di Azione Universitaria Ferrara si è recata a Palermo per partecipare alla fiaccolata in memoria della ricorrenza dell’orrendo attentato terroristico-mafioso che costò la vita al giudice Borsellino e a 5 agenti della sua scorta. Ed è proprio con Paolo Borsellino che la nostra associazione vanta un legame profondo. Infatti, il Giudice Antimafia aderì al FUAN (il movimento studentesco universitario di destra che poi si sciolse per confluire in Azione Universitaria) e proprio per il FUAN svolse attività di rappresentanza studentesca.

Siamo ben felici di ricevere critiche costruttive, ma certo non ci aspettavamo che fosse messo in discussione il nostro impegno nel portare avanti, orgogliosamente, la battaglia per la legalità e per la memoria di tutti i giudici antimafia.

Concludiamo confermando che la nostra proposta verrà portata avanti negli organi preposti all’interno dell’università e che le accuse scomposte e infondate che ci sono state rivolte non possono che confermare la nostra convinzione di operare nel giusto.

Azione Universitaria Ferrara


 

Cari studenti di Azione Universitaria,

devo darvi ragione. Il titolo non teneva in adeguata considerazione l’impegno di Azione Universitaria a favore della diffusione della cultura della legalità e della lotta alle mafie.

È stato un titolo dettato dalla fretta e dall’entusiasmo. Di conseguenza temevo di essere incorso in una ingenerosa affermazione.

La vostra lettera per fortuna mi conferma la bontà della cosiddetta prima impressione.

Nella vostra replica sciorinate iniziative (tre) che deporrebbero a favore di un incontrovertibile e, lo dico senza ironia, sincero impegno verso le istanze portate avanti fino alla morte da giudici come Falcone e Borsellino.

Una di queste, la quercia dedicata ai due magistrati, già dovrebbe assolvervi dal compito di avanzare la proposta di intitolare loro uno spazio pubblico universitario al posto di quello richiesto tramite petizione per Elisabeth Alper Rose.

Semplicemente perché, grazie alla vostra lodevole iniziativa, già c’è. Il che esclude un classico doppione, a meno che non riteniate quell’albero troppo poco per permettere di “formare future generazioni di giuristi che contribuiranno a sradicare il male mafioso dall’Italia”. A quel punto dovreste prendervela con voi stessi per non aver fatto abbastanza.

Quanto alla trasferta, meritevole, a Palermo per “partecipare alla fiaccolata in memoria della ricorrenza dell’orrendo attentato terroristico-mafioso”, torno a ricordarvi che, senza scomodare gli aerei, ogni anno presso il Volto del Cavallo nella nostra città si tiene il ricordo delle stragi di Capaci e di via D’amelio. Se deciderete finalmente di parteciparvi, vi assicuro un enorme risparmio. Non posso assicurarvi in questo caso foto e frasi da giornale o social. Vi rimarrà un prezioso ricordo personale.

Ma scrivevo poco sopra della conferma che avete involontariamente dato alle mie parole.

Vedete, io non sono nessuno per parlarvi di antimafia. Ma mi vengono in aiuto le parole di Borsellino, uno di quei giudici che dimostrate, se studiato o letto, di non aver compreso.

Borsellino riteneva la lotta alla mafia un “problema morale da risolvere nella nostra terra, bellissima e disgraziata”. Una lotta che doveva avere come arma principale “un movimento culturale e morale, che coinvolgesse tutti, specialmente le giovani generazioni, le più adatte, proprio perché meno appesantite dai condizionamenti e dai ragionamenti utilitaristici che fanno accettare la convivenza col male, le più adatte cioè, queste giovani generazioni, a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e, quindi, della complicità”.

Spero capiate allora che, a fronte di quello che ha fatto Elisabeth della sua vita, vale a dire un continuo anonimo e serio studio di cittadina consapevole, non può essere paragonato alla vostre uscite pubbliche. Ultima in ordine di tempo quella tesa a difendere il Progetto Fe.ris solo perché uscito dall’ufficio del vostro assessore di riferimento.

Fate anche una brutta figura a dire che è interesse degli universitari avere un campus dove non sarà previsto un campus. E proprio per questo l’Università (cosa di cui sicuramente siete a conoscenza ma preferite tacere) si è tolta dal progetto che di pubblica utilità non ha nulla.

Fa infine quasi tenerezza il “legame profondo” che legherebbe la vostra associazione a Paolo Borsellino. Dire che da imberbe il “giudice antimafia aderì al Fuan” e che “proprio per il Fuan svolse attività di rappresentanza studentesca” sarebbe come sentire un entusiasta nazista vantarsi del fatto che Ratzinger fosse stato iscritto (ovviamente in questo caso non per sua volontà) nella Hitler Jugend.

Ma grattacapi della storia a parte, basti ricordare cosa disse in età più matura sempre Borsellino per rimandarvi alla prossima sessione di esami: “sono ottimista perchè vedo che verso di essa (la criminalità mafiosa, ndr) i giovani, siciliani e no, hanno oggi una attenzione ben diversa da quella colpevole indifferenza che io mantenni sino ai quarantanni”.

Nella consapevolezza che anche di fronte quest’ultima accusa “scomposta e infondata” voi continuerete a credere di operare nel giusto”, vi chiedo solo di non esprimere cordoglio se non lo provate. Un esercizio di onestà intellettuale che gioverà ai futuri dottori.

mz

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