Terre del Reno
20 Luglio 2022
Prescrizione in appello per gli agenti e funzionario, ma rimangono le statuizioni civili per Ministero e Autostrade

Omicidio stradale di Ennio Accorsi, confermata la condanna del principale imputato

Avvocato Giampaolo Remondi
di Redazione | 2 min

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Avvocato Giampaolo Remondi

L’avvocato Giampaolo Remondi

La prescrizione salva gli agenti della Polstrada e il funzionario della Società Autostrade, ma viene confermata la condanna per l’ìmputato principale per la morte di Ennio Accorsi.

Ennio Accorsi, 57enne di Mirabello, morì nel pomeriggio del 20 agosto del 2012 sul raccordo Ferrara-Comacchio, a poca distanza dal casello di Ferrara Sud, dopo essersi scontrato con una Opel Corsa ferma senza segnalazioni sulla corsia di marcia, per poi essere rimbalzato sull’altra corsia e investito da un altro mezzo che sopraggiungeva.

Quell’auto ferma senza triangolo era stata rubata due settimane prima da Sergio Bonora, che quel giorno rimase in panne sulla superstrada perché senza benzina e abbandonò il veicolo dopo averlo spinto per alcuni metri. In primo grado l’uomo venne condannato a due anni e tre mesi per omicidio stradale e a un anno per il furto del veicolo.

Erano stati condannati a 6 mesi di reclusione (con sospensione e non menzione della pena) anche i coimputati, Marco Barbieri e Gabriele Carlini del Centro operativo autostradale (Coa) della Polizia stradale, e Giovanni De Luca della Società Autostrade.

I due operatori del Coa e il dipendente della Società Autostrade in particolare avevano omesso l’intervento dei mezzi necessari e della polizia stradale per rimuovere l’automobile rimasta ferma in mezzo alla carreggiata (anche se spostata sul margine destro), nonostante 15 chiamate degli automobilisti che segnalavano il pericolo in poco più di un’ora.

Tutti e quattro vennero condannati anche a pagare le spese di giudizio sostenute dalla famiglia, costituitasi parte civile tramite l’avvocato Giampaolo Remondi.

Condanne anche per i responsabili civili – Ministero dell’Interno, società Autostrade e Fondo di Garanzia per le Vittime sulla Strada (chiamato perché l’auto rubata non era assicurata) – che hanno dovuto versare una provvisionale alla moglie di Accorsi e ai due figli.

In appello è intervenuta la prescrizione per Bonora per il furto d’auto, ma non per l’omicidio stradale, confermato dalla Sezione I della corte felsinea. Prescritti anche i reati per gli altri imputati, ma non le statuizioni civili, dal momento che è stata comunque confermata la loro responsabilità, pur se non giudicabile dato il tempo trascorso.

Confermate anche le provvisionali per i tre enti citati come responsabili civili dall’accusa privata.

“Sono soddisfatto dell’esito del processo – commenta l’avvocato Remondi – perché l’impianto accusatorio è stato confermato e con esso la responsabilità degli imputati, pur prescritta per tre posizioni”.

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