Piogge scarsissime e alte temperature. Un bilancio idro-climatico con valori, nel mese di giugno, paragonabili solo a quelli di fine estate. E le portate dei fiumi in diminuzione.
L’Emilia-Romagna dichiara lo stato di crisi regionale per gli effetti della siccità prolungata: è la decisione assunta oggi (martedì 21 giugno) dalla Cabina di regia per l’emergenza idrica, convocata con urgenza in Regione dall’assessore all’Ambiente, Irene Priolo, in accordo col presidente della giunta regionale, Stefano Bonaccini.
Già stasera il presidente Bonaccini firmerà il decreto per la dichiarazione dello stato di crisi regionale, con cui è prevista anche l’istituzione formale della Cabina di regia, che monitorerà passo passo l’evolvere della situazione.
“La Regione procederà quindi con la richiesta dello stato d’emergenza nazionale– afferma Priolo-, finalizzata ad ottenere risorse per l’assistenza alla popolazione e per interventi urgenti. Sono due, a livello di protezione civile, da garantire: la salvaguardia della riserva idropotabile e la protezione dell’habitat naturalistico, in particolare quello della fauna ittica. La situazione è molto complessa- sottolinea-, ma al momento non a livello tale da mettere in discussione l’approvvigionamento idropotabile”.
“Voglio ricordare- prosegue- che sono già stati messi in atto accorgimenti importanti, che ci hanno permesso di accumulare acqua. Ad esempio, la sospensione dei prelievi dalle concessioni dove ci sono criticità severe, l’anticipazione del deflusso minimo vitale estivo ad aprile, anziché in estate, e l’accesso a deroghe temporanee sul deflusso a maggio”.
L’osservato speciale resta il Po, soprattutto per quanto riguarda i livelli misurati in località Pontelagoscuro, che afferiscono all’approvvigionamento idropotabile di Ferrara e Ravenna. In quest’ottica, è fondamentale che i livelli del Cer (il Canale Emiliano Romagnolo) non scendano al di sotto di 2,58 metri sul livello del mare.
Quanto al bilancio idroclimatico, colpisce in particolare il dato delle precipitazioni, già inferiori lo scorso ottobre del 55,8% rispetto al valore medio dei 30 anni precedenti (1990-2020). Sono caduti al suolo 47,4 millimetri di pioggia: ben 59,7 in meno rispetto ai 107 attesi. Tutto l’inverno è trascorso con valori al di sotto della media, l’apice della gravità si sta raggiungendo a giugno: finora si sono registrati solo 16 millimetri di pioggia in tutta la regione, con una flessione del 62,2% rispetto al dato storico (-26,2 millimetri).
Se consideriamo le precipitazioni da inizio anno fino al 16 giugno, il valore è tra i più bassi, confrontabile con il 2003 e il 2017. Stessa considerazione per le piogge cumulate da ottobre 2021 a maggio 2022: i valori restano tra i 6-7 più bassi dal 1962, simili a quelli delle ultime annate più siccitose come il 2017, il 2012 e il 2007.
Alla scarsità di piogge si uniscono le alte temperature. Maggio 2022 è il terzo (maggio) più caldo dal 1961. Anche a giugno le massime sono state di quasi 3 °C superiori alla norma.
“La crisi idrica mette in grave difficoltà le nostre produzioni agricole, soprattutto pomodori, mais, frutta, riso- chiarisce l’assessore all’agricoltura Alessio Mammi -. Un problema non solo di natura economica, ma che mette a serio rischio anche la sicurezza alimentare delle nostre tavole, dopo due anni di pandemia e una guerra in corso a poco più di mille chilometri di distanza”.
“Servono le risorse per investire in infrastrutture idriche e costruire invasi per conservare l’acqua quando è disponibile, per poterla poi utilizzare nei periodi siccitosi: questo tema- prosegue – è una priorità nazionale per il mondo agricolo e la popolazione civile. La Regione ha messo a bando 7 milioni di euro per invasi aziendali, ma occorrono anche invasi territoriali per aumentare sensibilmente la capacità di stoccaggio, utilizzando al meglio anche le importanti risorse del Pnrr che sono già disponibili. Sono in corso lavori per infrastrutture idriche per 250 milioni di euro, e arriveranno oltre 350 milioni dal Pnrr. Serve- ha concluso l’assessore- un’accelerazione dal punto di vista della semplificazione amministrativa per realizzare queste opere”.
Infine, Atersir (Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e i rifiuti) diffonderà ai Comuni un’ordinanza “tipo” da adottare per limitare gli sprechi d’acqua.
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